Non ho mai amato i complimenti e di solito quando li ricevo resto sempre un po’ stordita. Non li cerco, delle volte li reputo superflui.
Eppure ci sono alcuni complimenti che mirano al cuore senza saperlo. Uno di questi l’ho ricevuto qualche giorno fa da un nuovo contatto su Facebook che non mi conosce e sa pochissimo di me, se non per quello che pubblico sul mio blog personale.
Parlando proprio del mio blog Sono una mamma, mi ha scritto che sono “un’eccellente scrittrice” e io, che in quel momento avevo appena ricevuto una notizia nera, ho sentito il mio viso illuminarsi.
Non avevo vicino uno specchio, ma se lo avessi avuto ci avrei visto un’altra me.
Ne parlo non per fare auto-promozione, questo post non ha nessuno scopo autoreferenziale né ha l’obiettivo di vantare le mie ipotetiche doti stilistiche.
Sono convinta che fare la blogger equivale a sentire dentro una passione che esplode con la scrittura. Quello che voglio sottolineare è che personalmente essere definita scrittrice anziché blogger è stato il complimento più bello che potessi ricevere perché tratta di due lavori diversi accomunati dalla stessa passione, l’amore per la scrittura.
Fare la blogger è vestire un outfit troppo abusato e vissuto
Avevo dimenticato, ormai da troppi anni, il suono di questa parola. Scrittrice volevo esserlo da quando ero piccola e la mia maestra delle elementari se ti metteva in punizione ti dava per casa cinque temi liberi a piacere da svolgere per l’indomani.
Non lo sono diventata, anche se credo di esserci arrivata vicino.
Perché diventare copywriter è stato un po’ non dimenticare quel grande sogni di vivere di parole e storie, di raccontare e creare nuovi mondi narrativi per poi condividerli con i lettori.
Da giorni mi godo questo complimento inaspettato di un lettore speciale e sogno di non essere etichettata come blogger.
Chè sicuramente è un gran bel lavoro, ma che per una come me è troppo freddo.
Blogger è una parola buona con un suono simpatico e leggero, ma è anche troppo abusata e vissuta.
È poco ingenua e sfrontata.
È egocentrica.
E per me non va bene. Fare la blogger non rispecchia la mia natura. Non la indosso con spontaneità, io che amo outfit bon ton e non seguo troppo le mode.
Ne parlo per questo. Perché in questi giorni che affronto diversi cambiamenti importanti voglio sognare a occhi aperti e credere che sia possibile essere chiamata scrittrice e non blogger.
Senza presunzione né comparsate sul palco che non cerco.
C’è solo la voglia di tendere la mano a un sogno impolverato nel cassetto, che resterà sempre lì a fare la muffa, ma che quando vede uno spiraglio di luce riesce sempre a fare brillare occhio e palpitare il cuore.
Michele
Blog stupendo Eleonora, c’è tutta la sensibilità di una madre, i suoi pensieri, le sue gioie, incertezze, tutto messo a nudo in un modo così straordinariamente vero e toccante. Complimenti di cuore.
Eleonora Usai
Grazie per le tue parole. Ho sempre fatto della mia sensibilità un punto di forza, non l’ho mai mascherata né taciuta e ammetto che per me non è mai stata motivo di vergogna. Che questo ora si avverta in quello che scrivo è il più bel regalo che potessi ricevere. Il mio grazie non sarà mai abbastanza, ecco! 🙂