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Lavorare come freelance e ricevere in cambio pubblicità

Anche tu, almeno una volta, hai ricevuto una proposta che di allettante ha poco e niente: lavorare come freelance in cambio di pubblicità. Ecco la dura vita del freelance.


Oggi ho letto l’ennesimo post su Facebook di un cliente che per una prestazione di lavoro intende pagare con pubblicità. Una cara amica (oltretutto molto brava) ha scritto:

Io: pronto?
Cliente: ciao sono A, mi ha dato il tuo numero M per un lavoro.
Io: ciao A, si dimmi tutto!
Cliente: noi abbiamo un’agenzia di viaggi e vorremo rifare il sito.
Io: benissimo, se mi dai qualche ulteriore info posso preparati un preventivo in settimana.
Cliente: mah guarda, noi volevamo proporti il lavoro in cambio del tuo nome sopra così ti fai pubblicità!
Io: A se sei d’accordo potreste regalarmi un pacchetto viaggio del valore del sito, così anche io faccio pubblicità a voi! Che ne pensi?
Cliente: magari ci risentiamo che ora sto un po’ impicciata!

Ecco l’ennesima richiesta che professionista deve affrontare almeno una volta nella vita: lavorare come freelance e ricevere in cambio pubblicità. A chi non è capitato? Suvvia, ammettiamolo: ricevere certe proposte è sempre spiacevole.
E spesso scoraggia.

Perché in quel preciso momento ti viene da pensare che a un avvocato o a un geometra non si farebbe mai una proposta simile, non si chiederebbe un progetto per una casa senza un preventivo in denaro con tanto di fattura a fine lavoro.

A un freelance queste cose non capitano e il cliente che propone certi scambi “convenienti” è convinto di fare un favore a chi scrive, lavora, crea. Per quanto sia antipatico ricevere certe proposte, le volte che è capitato a me ho sempre trovato la forza interiore per non sbattere al furbone la porta in faccia con un secco NO. Ho cercato di fuggire da questi personaggi generosi con educazione.

Se voglio lavorare gratis (perché parliamoci chiaro, di questo si tratta) voglio essere io a decidere, voglio pensare di fare un favore a un amico o collega e farlo con il sorriso.

Se voglio ricevere pubblicità in cambio di una prestazione di lavoro voglio essere io a fare questa proposta con consapevolezza e libertà senza ricevere “un ricatto psicologico” che nella maggior dei casi porta un beneficio soltanto al cliente per cui hai lavorato.

Per questo motivo penso che lavorare in cambio di pubblicità serva a ben poco: porta sfiducia in se stessi e tempo impiegato che non viene ripagato equamente. E in più, come paghi le bollette a fine mese? Diglielo al cliente prima di riagganciare con eleganza!

Se anche tu hai ricevuto per una volta una proposta del genere raccontami come hai reagito: potrebbe essere uno spunto per le prossime richieste, che sicuramente non mancheranno.

Vuoi approfondire questo argomento? Leggi l’articolo: Perchè affidarsi a un copywriter

Mi chiamo Eleonora Usai e sono una copywriter freelance. Vivo di parole e libri, pasticcio su moleskine e planner ogni attimo di vita. E scrivo per sorridere.

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