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Se il cliente interagisce nel tuo lavoro di copywriter

Perché un cliente interagisce nel tuo lavoro di copywriter? I motivi possono essere diversi.

È convinto di conoscere l’argomento meglio di te, ma ti contatta perché non ha tempo da dedicare al suo progetto e vuole che lo faccia tu. Si sente un esperto del web marketing ma è consapevole di non saper redigere dei contenuti validi. Si infila sul tuo lavoro proprio per questo, perché a suo avviso le modifiche che richiede sono fonte di conoscenza e saggezza su cui dovresti partire per migliorare il risultato. La terza ipotesi è che il cliente si intromette perché non è soddisfatto di come stai lavorando.

Partiamo con ordine. Si tratta di tre problemi che stanno alla base dell’interazione di un cliente nel tuo lavoro di copywriter. Sono fonte di scontri, di un’impostazione che mina il tuo operato tanto da rallentarlo o delle volte peggiorarlo.

Se il cliente interagisce nel tuo lavoro di copywriter

In questi casi il problema principale è il rapporto di fiducia. Il cliente che ha totale fiducia nel tuo metodo di lavoro ti sceglie tra tanti, si affida completamente a te. Si confronta se qualcosa non è chiara, ti offre spunti di riflessione per migliorare, collabora insieme a te. Se non è contento, o ritiene un testo poco allineato al suo progetto, te lo fa presente ricercando il confronto e non la lite.

E allora si studia un’idea, si predispone una strategia che aiuta nella stesura del piano editoriale. Si lavora in team in un gioco di squadra coeso. Se questo non succede (e nel nostro settore capita spesso) al contrario si lavora male.

Quando il cliente interagisce nel tuo lavoro di copywriter

È convinto di sapere più di te

Lui è il professionista, lui è l’esperto. È uno professionista che ha bisogno di fare lead generation, ti contatta perché ha bisogno di te per dirottare i suoi lettori social sul suo sito web. Qualsiasi sia la motivazione che lo spinge a lavorare con te, la sua mente  è annebbiata da un unico pensiero. Gli servi solo come scribacchino, come una macchina che una volta accesa ha bisogno solo di essere guidata. Si permette di correggere, fare appunti a sproposito, non ascolta le tue considerazioni da professionista. Farebbe anche da solo perché “è un creativo” ma non può farlo perché ha poco tempo. Per questo, e solo per questo, ti ha scelto.

Lui non sa, e anche se glielo spieghi non lo capirebbe mai, che spersonalizzare in questo modo il lavoro di copywriter è controproducente. Non si rende conto che influire sul modo di lavorare ostacola la tua professionalità, e non perché la offende, ma perché la affloscia. Letteralmente. Affloscia ogni  tua ispirazione.

E sappilo: il barlume di speranza che rinsavisca è pressoché nullo.

È un tuttologo esperto di copywriting

Il cliente lavora con te ma si sente più esperto, più preparato, più aggiornato. Ti ha contattato solo perché è consapevole di non saper scrivere. Padroneggia termini tecnici a caso, li confonde a sua insaputa ma se ne fa mostra durante le vostre innumerevoli chiamate. Decanta sicurezza e professionalità sul web marketing, è convinto di sapere come si faccia storytelling e sfoggia il jolly della narrazione online per chiederti risultati immediati, ancora più brevi del breve termine.

In questo caso, il cliente danneggia il tuo lavoro di copywriter perché si intrufola prepotentemente nei contenuti. Li legge e li rilegge e chiede correzioni con la convinzione di sapere. Ti disarma, ti ammutolisce. Non ti offre soluzioni se non quella di interrompere la collaborazione, a meno che non avvenga un miracolo (o un colpo in testa).

Non  è soddisfatto di come stai lavorando

È un cliente che ha frainteso, che si aspettava grandi numeri. Ti ha affidato la gestione della sua pagina Facebook e voleva che nel giro di un mese la trasformassi in una community di alto livello portandogli i suoi 300 like a 10.000.
Pensava di diventare un influencer di Instagram o di ricevere nuovi clienti come se andasse a funghi dopo un temporale autunnale.

È un cliente che non aspetta, non riconosce appieno il tuo lavoro e pur avendo fatto il salto di qualità e aver investito sui contenuti, era convinto che fossi magica Emi e, con la tastiera al posto della bacchetta magica, gli trasformassi il negozio in una macchina di soldi.

L’interazione del cliente nel tuo lavoro: che cosa fare?

Appurato che non ho la sfera magica non posso essere certa di come bisogna comportarsi con il cliente che non crede in quello che fai. Posso però darti un consiglio in base alla mia esperienza.
Prima di fare un contratto con un cliente, prima di avviare una nuova collaborazione stabilisci dei paletti. Ascolta le sue esigenze e valuta bene se sei la persona adatta. Potrebbe aver confuso il tuo lavoro.

Non firmare subito il contratto, non avere fretta di avere un nuovo cliente. Parla con lui più e più volte e mediate un accordo che diventi una fusione, che vi faccia diventare collaboratori onesti. Ognuno con i suoi reali compiti, ognuno con la sua professionalità.

Ti renderai conto che prevenire è meglio che curare, anche nel nostro lavoro. Non credi? Parliamone insieme: nei commenti puoi scrivere tutto ciò che pensi, anche se non sei d’accordo con me.

 

Per approfondire questo argomento:

Il cliente non ha sempre ragione
Come capire il tuo cliente
Impostare il primo approccio con il cliente
Come gestire un conflitto di lavoro
Come rapportarsi con un cliente

Mi chiamo Eleonora Usai e sono una copywriter freelance. Vivo di parole e libri, pasticcio su moleskine e planner ogni attimo di vita. E scrivo per sorridere.

Commenti

  • Ciao Eleonora! Se il cliente interagisce in modo costruttivo va più che bene, il problema è quanto interferisce, distruggendo creatività e duro lavoro (ad esempio pretendendo key secche senza un senso, stravolgendo la forma in modo osceno). Comunque mi trovi molto d’accordo con quanto hai scritto!

    28 Settembre 2016

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