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Storia di una newsletter aziendale: perché ora l’amo da impazzire

Tempo fa odiavo le newsletter aziendali. Mi iscrivevo per curiosità ma non leggevo quasi niente di quello che arrivava in posta. Mi annoiavo, pensavo fossero una perdita di tempo. Erano newsletter molto commerciali, che mi proponevano corsi, sconti, offerte di ogni tipo.

Arrivavano per colpa mia perché mi piaceva iscrivermi. So che può sembrare una contraddizione ma lasciare la mail era come restare connessa con quel brand e questo succedeva soprattutto in due settori, nel mondo legato al copywriting e in quello della maternità. Mi sono registrata in tanti siti e lo facevo perché pensavo di ricevere qualcosa di diverso. Volevo essere coccolata, sentirmi una cliente speciale. Pensavo che con una newsletter aziendale sarebbe arrivato un contenuto tutto per me, di quelli che potevano cambiare l’umore di una giornata. Credevo che mi avrebbe dato quel qualcosa in più che ti aiuta a ricordare l’azienda che ti ha scritto.

Il mio impegno nella lettura di questi contenuti aziendali è durato poco. La noia ha superato l’entusiasmo e ho iniziato a cestinare mail senza nemmeno aprirle. Per questo avevo deciso di non avere una newsletter aziendale. L’idea che le persone facessero come me, cestinassero senza leggere e pensassero che fossi di una noia mortale, scontata e commerciale, mi ha fatto compagnia per anni.

Avere una newsletter aziendale non significa per forza annoiare

Poi è cambiato qualcosa e oggi amo le newsletter da impazzire. Non ho preso colpi in testa, ho capito che cosa non andava nei contenuti che ricevevo e ho scoperto un mondo bellissimo. Ho iniziato a studiare che cosa c’è dietro l’email marketing e le newsletter, come si coccola un lettore, quanto si possa fare per la propria identità aziendale con delle mail da spedire direttamente in casa di altri.

Ho imparato ad apprezzare le newsletter aziendali grazie a ricerche e confronti, a iscrizioni che da test sono diventate la mia routine a colazione. Dai colleghi che raccontano aspetti della loro vita da freelance, che adoro perché mi portano nel loro mondo, ai brand che mostrano dei contenuti freschi, non solo voucher a termine e offerte super esclusive.

Questa scoperta è stata entusiasmante tanto da farmi pensare che ci potevo provare anche io, che dovevo avere una newsletter aziendale di copywriter4you. Così è stato. Ho studiato la mia strategia e ho deciso diverse cose:

  • mai avrei assillato il lettore. Una mail al mese è più che sufficiente.
  • mai avrei ripetuto con una newsletter i contenuti che pubblico sul blog. Al massimo li avrei citati.
  • avrei ringraziato l’iscritto con dei contenuti utili partendo dal racconto della mia vita professionale.

Non ho dato nessuna importanza al numero degli iscritti e mi sono focalizzata su quello che volevo raccontare. Volevo far conoscere che cosa c’è dietro la giornata, i mesi di una lavoratrice con partita iva che deve cercare clienti, mantenere un ritmo costante di lavori e gestire tutto quello che c’è dietro la vita da freelance. Volevo far conoscere anche la mia parte più intima, quella che mi ha fatto scegliere di diventare copywriter, che non mi fa mai tentennare sulle decisioni prese in passato. La me che è arrivata a un livello professionale di qualità senza aiuti, conoscenze o passaparola ma solo con portfolio e scrittura online.

avere una newsletter aziendale è parlare di séHo messo in piedi il progetto un anno fa e ho ottenuto dei risultati soddisfacenti. Leggere le risposte dei lettori quando mando la newsletter del mese è una delle vittorie più grandi. Finire nelle stories di Instagram o essere citata su Facebook mi ripaga di ogni secondo speso a studiare e organizzare i testi negli orari più improbabili. Perché prima devo pensare ai miei clienti ma alla newsletter del mese non rinuncio e da quando ho iniziato non riesco a smettere.

Racconto, parlo, descrivo, vivo insieme ai lettori una parte di me che non conosce quasi nessuno. È la parte professionale che conoscono in pochi nella vita reale, perché non la vivono direttamente. È la parte di me che mi rappresenta in ogni attimo, che parla di gestione del cliente e rapporti di lavoro, di compiti difficili da portare a termine e crescita quotidiana.

Sono contenta di portare avanti questo progetto e dico a tutti quelli che si chiedono come fare una newsletter aziendale di utilizzare il solito infallibile metodo. Metterci dentro se stessi e la propria anima è la strategia più innovativa che si possa adottare, perché mostra onestà personale e professionale; ciò che cercano i lettori.

Se vuoi iscriverti alla mia newsletter puoi leggere come ho impostato il progetto e iscriverti a Pillole di Copywriter4you.

Mi chiamo Eleonora Usai e sono una copywriter freelance. Vivo di parole e libri, pasticcio su moleskine e planner ogni attimo di vita. E scrivo per sorridere.

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