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Hai presente quando ti commissionano un lavoro e poi non lo senti più tuo? Ti sei innamorata del progetto e hai deciso di collaborare con un nuovo cliente per questo motivo, ma il rapporto di lavoro non è andato come pensavi. Gli articoli non sono più tuoi, i contenuti non hanno la tua penna. La tua frustrazione di professionista non dipende né da una mania di grandezza né dalla voglia di esibizionismo. Il contenuto non è più tuo perché è stato stravolto in tutto per tutto. È il caso di una spersonalizzazione del contenuto del copywriter.

Ieri è iniziata una nuova avventura formativa. Mi sono iscritta al corso online in Corporate Storytelling della Ninja Academy tenuto da Andrea fontana e Daniele Orzati. Prima di restare incinta ho cercato tanto un corso di storytelling ma senza risultato, così lo scorso mese non mi sono fatta scappare l’occasione.

Perché un cliente interagisce nel tuo lavoro di copywriter? I motivi possono essere diversi. È convinto di conoscere l'argomento meglio di te, ma ti contatta perché non ha tempo da dedicare al suo progetto e vuole che lo faccia tu. Si sente un esperto del web marketing ma è consapevole di non saper redigere dei contenuti validi. Si infila sul tuo lavoro proprio per questo, perché a suo avviso le modifiche che richiede sono fonte di conoscenza e saggezza su cui dovresti partire per migliorare il risultato. La terza ipotesi è che il cliente si intromette perché non è soddisfatto di come stai lavorando.

Sono rientrata qualche giorno fa dalla Sardegna. È stato un mese delicato, in cui ho scoperto una nuova parte di me, forse nascosta dalla mia razionalità compulsiva. Ho trascorso il mese di agosto impegnandomi con il lavoro per concedermi qualche giorno di vacanza ma appena ho messo piede in terra sarda ho ricevuto un contatto da un nuovo cliente e così sono iniziati nuovi lavori da freelance. Ho accantonato solo in parte alcuni impegni fissi con cui mi ero già organizzata e mi sono dedicata alle novità.

Oggi è il grande giorno. La mia partenza in Sardegna è arrivata e io posso viaggiare più leggera. Ho vinto la sfida con me stessa e consegnato il lavoro di agosto. Posso concedermi la mia vacanza da freelance perchè ho trascorso giorni pieni di parole senza fermare il flusso di idee che si ammassavano l'una con l'altra. E ho parlato di sushi e ristorazione, mondo canino, immobiliare, capelli e tante altre cose che tutte insieme sono diventate parte delle mie folli giornate.

Lo scorso agosto ero freelance e mamma alle prime armi. Oggi a distanza di un anno lo sono ancora ma Francesco non ha più un mese e mezzo come nel 2015 e la mia estate è nettamente diversa. Non amo fare i bilanci di stagione e non sono una donna da buoni propositi. Li ho puntualmente ogni giorno ma la mia lista subisce sempre cambiamenti radicali.

L’altro giorno ho ricevuto un messaggio in posta da una ragazza che mi segue. Questa la sua richiesta:

Ciao Eleonora. Mi chiamo Francesca e sono un'aspirante copywriter. Ho scoperto la tua pagina da qualche giorno..Inutile dire che leggerti è molto interessante per chi, come me, è alle prime armi. Ultimamente stavo pensando di aprire una pagina Facebook anche io. Posso chiederti se, secondo la tua esperienza, è uno strumento utile per trovare qualche contatto lavorativo?

Dopo aver parlato dell’importanza di dare un’anima al proprio blog mi sembra giusto parlare del carattere del blogger, quel tratto distintivo che contrassegna la tua penna rispetto a quella di un’altra. Da qualche mese ho iniziato una collaborazione come mamma blogger per maternita.it. Ho sempre diviso il mio lavoro di copywriter da quello di blogger e spesso mi sono chiesta quale dei due mi piacesse di più. Ho da sempre preferito la mia passione per la scrittura pubblicitaria e da quando ho capito che nella vita volevo specializzarmi nel settore del content marketing, e diventare una copy di successo (giusto per pensare un po’ in grande), non ho mai avuto dubbi sul mio percorso professionale.