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Commenti anonimi su Facebook: mettiamoci la faccia

Quante volte ti è capitato di ricevere sui social un commento anonimo offensivo? Hai postato un aggiornamento personale sulla tua vita, commentato un episodio di attualità o esternato un gusto in fatto di musica, moda o arte.
Il commentatore anonimo di turno ha lasciato un’offesa gratuita o una critica poco costruttiva giusto per deriderti sui social network.

È facile avvistare questi soggetti coraggiosi che con i loro commenti negativi hanno una missione: sporcare bacheche e profili altrui. Ti sei mai chiesto perché si comportano così?  Cosa li spinge a utilizzare i social network per prendere in giro e litigare su Facebook?

Critiche e aggressioni sui social network

Sempre più spesso le fanpage dei quotidiani ricevono insulti ad ogni notizia che postano. Non importa di che cosa si parla, la cosa importante è lasciare un commento negativo. Se poi questi media condividono un fatto di gossip i commentatori anonimi sono ancora più spietati.

Ma che cosa importa a noi di Belen che si separa?

Ma andate a lavorare che fate più bella figura!

Commentano per ferire, anonimamente e non, pur di scrivere cattiverie. Questo esibizionismo spaccone su Facebook dilaga da mesi e per un utente che sa utilizzare i social network nella maniera corretta diventa una lettura fastidiosa.

 

Commenti anonimi su Facebook

 

L’utente anonimo come cavaliere coraggioso delle cause perse

Anche se il fenomeno dell’utente anonimo sta diminuendo, e ormai le persone hanno il “coraggio” di pubblicare e commentare critiche e aggressioni senza temere le conseguenze, credo che farlo in maniera privata sia sintomo di profonda insicurezza.

Digitare il commento lo fa sentire il cavaliere coraggioso, eticamente rigoroso e responsabile, lo illumina di luce propria. In verità chi si comporta così vive il rapporto con questo mezzo in maniera conflittuale e abbatte il muro di insicurezza personale attaccando gli altri, mostrando un lato del suo carattere, quello più aggressivo, che esce fuori solo per paura.

Il timore di essere etichettato attraverso un pensiero che si esprime sui social

La garanzia dell’anonimato rende i fake account più leggeri, più liberi di sindacare o commentare con una parola di troppo, molto spesso offensiva.

Questo è un altro aspetto da tenere in considerazione. L’utente anonimo ha paura di esprimere le sue opinioni negative, di metterci la faccia.
Sa che il suo parere va contro la massa e non vuole andare controcorrente, teme che possa essere motivo di esclusione sociale e per questo preferisce esprimere comunque il suo parere ma senza far sapere che è stato lui a farlo.

È un utente che si vergogna dei suoi pensieri, ne ha paura per la sua reputazione.

Desiderio di critica giusto per provocazione

La società sta cambiando: si è astiosi e in competizione con l’altro, ci si permette di sindacare uno stile di vita diverso dal nostro o di giudicare un comportamento di un amico che si frequenta da poco.

Ma si ha poco coraggio di farlo in pubblico, ad alta voce. Si mostra una doppia identità, quella fatta di sorrisi quando ci si mostra pubblicamente e di negatività e critiche se non ci si fa avanti con il proprio nome e cognome. Le persone non si sentono libere di esprimere il loro pensiero se lo fanno pubblicamente, pensano sia più giusto mantenere una comoda facciata.

Questo utente non sa che sui social esiste un vero e proprio linguaggio, che come una società reale prevede norme di comportamento ben precise. Pensa che su Facebook tutto è permesso. E toglie il freno inibitore.

Libertà di commentare non significa libertà di offendere, ferire, diffamare. Queste le parole di Beppe Servergnini in un suo articolo del 2014. È un po’ datato ma lo cito perché racchiude una verità sempre valida e purtroppo scomoda.

Commenti anonimi su Facebook: sottovalutare un potente canale di comunicazione

In definitiva penso che il problema principale sia sottovalutare il potente mezzo di comunicazione che ogni giorno si utilizza. Ci si collega appena svegli, a qualsiasi ora del giorno e in qualsiasi situazione si è connessi per controllare e leggere gli altri ma si è presenti “per forza”, senza spontaneità, per omologarsi alla massa. Infondo Facebook lo si conosce molto poco, anzi per nulla. Se ne ignorano le enormi potenzialità.

Per questi utenti Facebook è curiosare nelle bacheche altrui, condividere video o notizie fake spacciandole per vere e peggio fra tutti, arrogarsi il diritto di commentare, sindacare, punire la società.

I commenti anonimi su Facebook sono una cosa giusta nel 2016? Cosa possono lasciare agli utenti che li leggono? Faccio rispondere a te. Lascia la tua opinione nei commenti e mi raccomando: firmati!

Mi chiamo Eleonora Usai e sono una copywriter freelance. Vivo di parole e libri, pasticcio su moleskine e planner ogni attimo di vita. E scrivo per sorridere.

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