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Il copywriter. Mestiere d’arte di Emanuele Pirella

Ho sempre amato il mondo della scrittura pubblicitaria e anche per questo mi sono iscritta in Scienze della comunicazione. A quei tempi non si studiava il mestiere del copywriter – la mia facoltà era più sull’editoria cartacea e sul giornalismo – ma grazie a un professore che porto nel cuore mi sono appassionata a questo mondo.

Ho seguito con lui tutti i laboratori attivati dal corso di laurea, erano facoltativi ma io c’ero sempre, al penultimo banco, in silenzio. Ho riempito pagine di appunti e ricordo ancora dopo anni quanto ero felice di ritorno a casa. Avevo una stanza minuscola che era tutto il mio mondo, tornavo a casa alle otto di sera e quasi non mangiavo per la voglia di chiudermi in camera e continuare a leggere, studiare, approfondire.
Dopo due anni, alla fine della laurea triennale, ho scelto lui per la tesi. Non era quotato e non veniva scelto dalla massa. Per me era il migliore. Lui che oltre all’esame aveva organizzato un seminario su Italo Calvino e Lezioni americane; lui che aveva messo in piedi un laboratorio creativo sui fumetti e Dylan Dog.

Sabato dopo le prime pagine di Il copywriter Mestiere di scrivere di Emanuele Pirella sono ritornata indietro nel tempo a quando la mia vita era solo un sogno. A quando pensavo che ce l’avrei fatta, che avrei vissuto per alimentare la mia creatività con la scrittura.

il copywriter mestiere d'arte di Emanuele Pirella

Sono felice di aver letto questo libro proprio nel weekend perché da settembre ho deciso di trascorrere due giorni lontana dal pc. Mi dedico alla lettura, leggo tanto, segno pensieri sparsi, metto in ordine le idee e mi vengono in mente mille sogni da realizzare.
Staccare mi dà la carica e allo stesso tempo mi permette di leggere tutti i libri che vorrei.

Il libro di Emanuele Pirella era tra i primi che volevo leggere e così, dopo averne iniziati anche altri due tra sabato e domenica, questo è l’unico che sono riuscita a finire. L’ho letto con la matita in mano, pronta a sottolineare i tanti passaggi da ricordare.

il copywriter mestiere d'arte Emanuele PirellaIn questo manuale sulla pubblicità, Pirella racconta il suo cammino di pubblicitario. Da come ha iniziato, alla sua voglia di essere il migliore, dalle prime campagne a come nasce un’idea. I suoi sono consigli preziosi perché spiega in maniera dettagliata il suo metodo di lavoro. È una biografia molto leggibile e ben scritta, che si legge d’un fiato.

Per chi non lo conoscesse, Emanuele Pirella è un famoso pubblicitario che ha fatto la storia delle campagne più importanti di Italia. Sua è l’idea di Chiquita, “Dieci e lode” e le pubblicità di fine anni 70 della Plasmon.  In coppia con l’art director Michele Göttsche, ha osato con campagne che hanno scomodato anche Pasolini, tra cui la più famosa quella dei Jeans Jesus.

campagna jeans Jesusslogan chiquita

Pirella ha creato anche il famoso “Nuovo? No: lavato con Perlana!” o il tormentone di “O così o Pomì“.  Ha fondato l’agenzia pubblicitaria Lowe Pirella e la scuola che porta il suo nome. È stato pubblicitario, ma anche autore di satira e giornalista.

Leggere la sua biografia mi ha fatto dimenticare i contenuti da scrivere per i siti web, la gestione dei blog aziendale e tutto quello che oggi  abbraccia il content marketing. Mi sono lasciata andare al primo amore, alla scrittura pubblicitaria e al suo fascino. Leggere il capitolo sui grandi maestri è stata la parte più interessante. Da Ogilvy a Bernbach a Séguéla: Pirella ha raccontato i più grandi pubblicitari del mondo descrivendo il loro metodo e l’approccio che ci ha permesso oggi di avere le pubblicità che tutti conosciamo. Scrive:

Nella cassetta degli attrezzi di un creativo, oggi, gli strumenti ci sono tutti. C’è la U.S.P di Reeves, quella che vediamo ancora oggi in certe campagne Ferrero e Mulino Bianco. C’è la nozione di brand image come nelle vecchie campagne per la pasta Barilla.
C’è l’animazione di personaggi simbolo, come quello dello spot per riso Gallo, con il galletto che parla, o della carta igienica Foxy, con la volpe. C’è la grande lezione di Bernbach, ancora oggi viva nelle campagne Volkswagen e Audi.
O la lezione inglese di ieri e di oggi, come nelle campagne Lacoste o Superga. C’è la voglia di disubbidienza e il tentativo di suscitare il desiderio negli spot per Sambuca Molinari o per i jeans Diesel.
E c’è la pagina bianca, sulla quale esercitare gli strumenti: e il creativo, ogni mattina, non sa quali userà, o se ne inventerà un altro, tutto suo, mai usato, pulitissimo, così nuovo e così efficace, forse.

Leggere Il copywriter Mestiere d’arte è aver voglia di prendere la penna in mano e dimenticare per un attimo di essere freelance e lavorare ogni giorno ai contenuti sul web. È riaccendere un desiderio, decidere di intraprendere un percorso nel 2018 fatto di studio del naming, headline, Pay Off e tutto quello che c’è dietro la scrittura pubblicitaria.

Nel frattempo, faccio scorta di libri belli come questo. Me ne suggerite altri anche voi? Dai, tirate fuori dal cilindro titoli e autore. Io leggo eh…
Vi lascio il link per acquistare questo manuale di Pirella, compratelo perché ne vale la pena!

Mi chiamo Eleonora Usai e sono una copywriter freelance. Vivo di parole e libri, pasticcio su moleskine e planner ogni attimo di vita. E scrivo per sorridere.

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