Chiudi
Torna su

Allenare l’immaginazione per imparare a scrivere bene

Sto leggendo un libro che mi piace molto, Siamo quel che diciamo, il pensiero di qualità in pubblicità di Gabriella Ambrosio. L’avevo comprato a gennaio ma poi non l’avevo iniziato per dei problemi alla vista. Quel titolo mi piaceva, mi aspettavo un libro interessante, da leggere con attenzione. Così è stato, perché già dalla prima pagina mi sono appassionata alle parole di Gabriella Ambrosio.

Il manuale contiene tanti esercizi per imparare a scrivere bene come copywriter pubblicitario, un mestiere che oggi – un po’ per colpa del web – si confonde con altro. Il primo esercizio Ambrosio che propone serve per allenare l’immaginazione. Mostra un segno e spiega che come osservatori siamo portati a identificare quello che vediamo in base a ciò che sappiamo. Dato un nome a ciò che vediamo, il più delle volte non andiamo oltre, pensiamo alla prima cosa che ci salta all’occhio e tendiamo a non pensare a quello che può venirci in mente dopo la prima occhiata. Eppure non c’è una regola. Chi dice che quel segno ha solo quel significato per tutti quelli che lo osservano? Perché non provare a identificare quell’immagine anche con altro?

“È dovere di chi comunica saperne più degli altri: avere più occhi, più orecchie, più naso, più tatto, più antenne, più capacità di cogliere qualsiasi evento stimoli, in modo da averne un bagaglio succosissimo da riversare all’occorrenza sugli altri.”
Gabriella Ambrosio

Liberare l’immaginazione, chiudere gli occhi e mettersi davanti quel segno che propone l’autrice è un ottimo esercizio per allenare la creatività. Aggiungo che questo esercizio, che può sembrare banale e invece è divertente, è un buon allenamento per imparare a scrivere bene.

Nel libro si mostrano due segni diversi. Il primo lo commenta l’autrice e ci confida tutto quello che le viene in mente; il secondo è carta bianca per noi lettori.

Esercizio siamo quel vediamo di Gabriella AmbrosioLo ammetto: la prima cosa che ho scritto sul foglio è stata la prima che mi è venuta in mente, quello che ho visto nell’immediato. È stato prevedibile ma anche uno stimolo per andare avanti e liberare la mente. Ho chiuso gli occhi e osservato più volte. Ho pensato con istinto, con razionalità. Ho lasciato libera la fantasia e ho evitato di leggere quello che scriveva la penna. È  stato stimolante e ogni tanto, a distanza di giorni, mi viene voglia di rifare l’esercizio per pensare ad altre idee. Appena avrò del tempo libero riprenderò in mano la moleskine e, come suggerisce la stessa Ambrosio, rifarò l’esercizio.

Sono convinta che questo piccolo gioco sia un’ottima soluzione per imparare a scrivere bene. Ci sono diversi motivi, tre più importanti:

  1. Aiuta a non soffermarsi sulla prima idea che viene in mente
  2. Porta a ricercare uno stile personale
  3. Educa ai vantaggi del confronto con gli altri

Non soffermarti sulla prima idea che ti viene in mente

È importante sia quando devi pensare a un pay off o a un naming ma anche in fase di editing dei testi perché puoi rivedere le parole pensando a più punti di vista. Se scrivi di getto, chiudi il foglio e poi lo rileggi l’indomani sono sicura che non ti sembrerà più così bello come quando ti venivano le idee a caldo. Vale per un testo ma in generale per qualsiasi cosa abbia a che fare con le idee. Le idee vanno scoperte, ascoltate, riviste, spesso gettate via e sostituite. Allenare la creatività significa anche questo.

Trova uno stile personale e impara il potere della ricercatezza

Allenare l’immaginazione partendo da un esercizio come questo educa alla ricercatezza ma anche a capire in quale direzione vola la tua fantasia. Sei più pratica e razionale oppure tendi a immaginare con più libertà? Che emozioni ti lascia una foto che guardi più volte, il panorama che osservi ogni giorno o quell’evento a cui partecipi per la prima volta?  Esercitarsi serve a questo, a portare uno stile personale dentro le parole che scrivi, a umanizzare la tua penna.

Impara a confrontarti con chi scrive come te

Anche questo aspetto è molto importante quando si vuole imparare a ascrivere bene. Io ho fatto l’esercizio insieme a due amici copy con cui ci confrontiamo nel quotidiano. Ho proposto di guardare l’immagine e consegnare il giorno dopo mostrando la foto delle nostre idee. È stato stimolante. Il confronto serve per imparare a scrivere bene: ti fa vedere cosa sa fare l’altro, come scriverebbe quella frase e quale parole sceglierebbe, ma anche cosa immagina la sua mente. In più è molto utile per correggere eventuali refusi e diventare dei perfezionisti delle parole.

Quindi, ti invito a prendere carta e penna e svolgere l’esercizio che trovi sul manuale di Gabriella Ambrosio. Io continuo la lettura e ti farò sapere presto quali altri esercizi ho trovato interessanti.
Se svolgi l’esercizio scrivimi qui e commentiamo insieme; ne verranno fuori delle idee super!

Mi chiamo Eleonora Usai e sono una copywriter freelance. Vivo di parole e libri, pasticcio su moleskine e planner ogni attimo di vita. E scrivo per sorridere.

Chiacchieriamo insieme?

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.