Bisogna ammetterlo: il cliente non ha sempre ragione. E questo vale soprattutto quando non rispetta il tuo lavoro o con furbate pseudo intelligenti offende il tuo impegno. A tutti (o quasi) sarà capitato di doversi scontrare con clienti poco rispettosi, io per prima potrei raccontare tanti episodi.
Oggi vorrei raccontarti un caso particolare, una storia che mi convince sempre di più che il cliente non ha sempre ragione.
Fiducia e rispetto tra freelance e cliente
Da freelance ricevi una richiesta per un preventivo su un lavoro che ha una certa urgenza. Entusiasta ti metti subito a prepararlo e inizi a studiare un piano editoriale per il tuo potenziale cliente. Conosci benissimo il settore grazie a un’esperienza passata di due anni e mezzo e, felice di rispolverare le tue conoscenze, sei motivata e con tante idee. Proponi pezzi e contenuti originali con argomenti mai trattati in siti dello stesso settore, e livelli il prezzo con un po’ di sconto che ti viene richiesto più volte.
L’accordo dura un paio di giorni, si chiede e si chiede sempre: sconti sulle varie parti del preventivo, testo di prova abbastanza corposo, professionalità e competenze da valutare. E allora pensi che va bene tutto: il potenziale cliente non sa come lavori e può essere un po’ di diffidente per natura ma tu resti sulla tua linea, gentile e disponibile, perché sei convinta che dimostrerai la tua professionalità.
Ecco che finalmente l’accordo si conclude e ti aggiudichi il lavoro. Non stai sulla pelle e ti butti a capofitto in questa nuova avventura.
Scrivi, scrivi e scrivi … rileggi, modifichi e consegni solo quando pensi sia perfetto ma specifichi che sei disponibile per qualsiasi cosa. La tua disponibilità supera il contratto e ricevi più volte messaggi di aiuto su consulenze non inerenti il tuo incarico. Rispondi anche alle ore più impensate e porti avanti il tuo impegno con costanza e puntualità.
Ogni testo lo consegni nella data stabilita e poco prima di terminare il lavoro ti viene richiesto di preparare un extra: 4 testi entro due giorni (gratis, aggiungo). Non molto contenta di questa novità continui per la tua strada e decidi di aiutare il tuo nuovo cliente, perché può essere un buon biglietto da visita e portarti qualcosa di buono, una collaborazione continuativa o una buona referenza.
A lavoro ultimato doveva arrivare il tanto meritato compenso ma il cliente non si fa sentire per giorni e cosi invii una notula di pagamento per accelerare i tempi. Ti risponde che ha molti impegni e che nel weekend valuterà e verificherà il tuo lavoro (scusa? Cosa c’è da verificare?) e poi ti scriverà, ma non è così.
Scocciata per la poca serietà (infondo basta poco chiedere un posticipo sul pagamento o essere sinceri se ci sono imprevisti), dopo tre giorni scrivi nuovamente per ricevere notizie e ……. arriva la sorpresa.
Ricevi una mail quasi surreale:
Ciao freelance (troppo buona , troppo scema),
non abbiamo ancora inserito i tuoi articoli. In verità la mia cliente ha contestato la maggior parte dei testi che hai scritto, considerandoli poco chari e talvolta ridondanti e per questo motivo li ha rifatti lei. Ho verificato anche io che il lavoro era molto confusionario. Certo di risolvere la questione, sentiamoci a metà settimana.
Cooosa?
Dopo una mail cosi offensiva e poco rispettosa che cosa deve fare un freelance?
Inutile commentare che il cliente in questione ha avanzato questi complimenti solo dopo che gli è stato chiesto di pagare il suo lavoro, ancora più inutile è precisare che ha modificato alcune parti dei pezzi sostituendoli con frasi illeggibili e con errori grammaticali.
Non sapevo che quando paghi un professionista per svolgere un lavoro di cui non hai la competenza poi lo valuti e lo correggi modificandolo e riempendolo di errori per poi scrivere di non essere soddisfatto e ritardare un pagamento.
Il lavoro tra professionisti si basa sul dialogo e su un rapporto di fiducia (a questo proposito ti consiglio di leggere il mio post su come rapportarsi con il cliente): se un testo non piace per come è scritto si chiede una modifica che il freelance fa con piacere. In questo caso specifico il contatto del cliente è avvenuto soltanto per chiedere testi extra gratis, consigli e aiuti su argomenti non presenti nel contratto, il tutto con un contorno di complimenti che poi si sono annullati al momento del pagamento.
Ecco perchè il cliente non ha sempre ragione: se sceglie te ti rispetta e soprattutto si fida del tuo lavoro. Se decide di affidarsi a un professionista non approfitta della sua disponibilità o se lo fa lo riconosce senza ritardare con i pagamenti e offendere il tuo lavoro.
TheStylist
Contro questi soggetti, la regola di chiedere un anticipo sul preventivo è assolutamente necessaria. Non bisogna mai muovere un dito senza anticipo, soprattutto se non ci si conosce prima. Comunque, se i testi realizzati vengono utilizzati senza pagamento (seppure modificati maldestramente), si può avanzare una richiesta di messa in mora per il mancato pagamento del lavoro commissionato. In questo caso sarebbe utile consultare un buon avvocato e preparare una bella diffida 😉
Eleonora Usai
Ciao TheStylist e grazie per essere passata/o dalle mie parti. Hai ragione sull’anticipo, molte volte si evita di farlo pensando alla buona fede dei clienti e invece si sbaglia.
Dopo solleciti e puntualizzazioni ha pagato il compenso ma il punto non è il pagamento vero e proprio: il problema è la delusione di essere offesi e poco rispettati dopo che hai lavorato onestamente e con correttezza, l’escogitare questi “meccanismi” per posticipare un pagamento o magari pensare di ricevere uno sconto, il tutto affrontato con presunzione e arroganza. Con questo racconto volevo emergesse che un freelance è un lavoratore vero e proprio e va trattato con serietà.
Sei la benvenuta/o nel mio blog, a presto! 🙂
Claudia
Questa: “Ciao freelance troppo buona (scema),” l’ha scritta davvero il cliente??? Se è così… SENZA PAROLE. Ha messo il nervoso a me questa storia.
Comunque, se può starci il parere extra (uno ogni tanto), mai e poi mai articoli che non vengono compensati. Motivo per cui nel preventivo indico sempre chiaramente che, qualora vi fossero richieste extra, il prezzo potrebbe aumentare in relazione alle stesse. Ed è bene specificare sempre tutto all’inizio. Altra cosa che proprio non sopporto è la richiesta continua di sconti… una dura realtà con la quale dobbiamo scontrarci.
Eleonora Usai
Ora che ho riletto il mio post (ripeto il mio post) mi sento nuovamente umiliata per essere stata trattata così. Avevo rimosso questo cliente che per fortuna è stato l’unico a farmi rimanere male. Lavoro sempre con persone sincere e professionali come mi reputo io e la mia innata fiducia per le persone mi spinge a non calcolare questi incidenti di percorso. Forse dovrei iniziare a farlo e come dici tu inserire nel preventivo delle clausole che gli facciano capire che NON tutto è permesso.
Claudia
Purtroppo di clienti simili il mondo è pieno ed è vero, il cliente non ha sempre ragione, soprattutto quando diventa poco rispettoso non solo del lavoro, ma della persona che c’è dall’altra parte. Anch’io sono rimasta malissimo in diverse circostanze, ma quando leggo queste esperienze…
Alcune volte per me è difficile trovare il giusto compromesso tra l’essere gentili e disponibili e il farsi rispettare.