In questa nuova era di social addicted c’è ancora chi non è iscritto sui social network. Esistono delle vere e proprie tipologie di utenti antisocial che rifiutano la rete e la vedono come un nemico della società.
Ci sono ancora persone che non sono presenti su Facebook, Twitter e company. Sono personaggi introvabili su Google, che pensano che la presenza sui social network significhi essere schedati con una carta d’identità online che li marchierà a vita.
Per te che vivi la maggior parte della giornata connesso ti sembrerà strano, ma il popolo antisocial è molto vasto e presenta varie sfaccettature. Dai caratteri e le motivazioni più disparate esistono delle vere e proprie categorie di utenti antisocial. Io li ho divisi in 4 tipologie diverse.
Il riservato
Il riservato non è iscritto sui social network perché si sente osservato nella sua intimità. Per lui i social sono una violazione della privacy, una continua intromissione dei suoi spazi vitali fatti di vita privata non condivisa. Essere al di fuori del mondo social, per l’utente di questa categoria, significa essere tutelati, continuare ad avere passioni da condividere con gli amici solo e soltanto nella realtà, avere il desiderio di prendere il telefono per chiamare un amico senza che si sappia già il suo stato d’animo o quello che ha fatto durante la giornata. Il riservato è legato alla sua privacy e pensa che possa essere minata con un’iscrizione su Facebook.
In verità non conosce bene la rete e confonde le dinamiche social vedendo la condivisione nel suo stato negativo. È come un bambino che non ha mai assaggiato una caramella: non saprà mai quanto è buona o che sapore ha finché non la assaggia personalmente.
Il tradizionalista
A questa tipologia di utente non interessano i social network. Il tradizionalista non prova nessuna curiosità verso il mondo 2.0, né si informa sul loro utilizzo. Delle volte non ha nemmeno un’opinione precisa sui nuovi mezzi di comunicazione e se parli di Instagram o Pinterest ti guarda con una faccia assente e spaesata; delle altre conosce sommariamente il mondo virtuale ma crede che i social nascano solo per pettegolare sulla vita altrui, un passatempo a cui non è interessato.
Il furbo
Il furbo non ha un profilo personale ma utilizza quello del partner per controllare che cosa succede su Facebook, Twitter o Google+. Si connette con gli account di parenti, amici o fidanzato per curiosare sui social ma non ha un suo profilo personale perché non vuole essere trovato o pensa che sia radical chic far credere agli altri che lui è diverso, resta al di fuori di questa moda, come la chiama quando se ne parla. Il furbo, però, conosce il linguaggio social più di un utente iscritto e dopotutto Facebook, Twitter o Instagram gli piace un sacco.
Il camaleontico
Il camaleontico ha un’azienda e usa un profilo Facebook a nome del brand anziché una fanpage. Utilizza l’azienda per leggere e commentare gli altri senza un suo profilo personale. Questa tipologia di utente rifiuta i social a suo modo. Fa l’iscrizione sotto mentite spoglie, con il nome della sua azienda, ma a gestire il profilo è lui e soltanto lui. Trascorre le ore ad inviare richieste d’amicizia ai suoi conoscenti, a controllare gli stati e leggere le bacheche altrui. Crede che un profilo a suo nome possa danneggiare la sua immagine di professionista ma non sa che il suo comportamento può essere più dannoso di un normale account pubblico e personale.
Queste sono le quattro tipologie di utenti anti social con cui ho avuto a che fare. Non rinnegano la tecnologia e sono aggiornati sul progresso che la comunicazione 2.0 porta ogni giorno nelle nostre vite, ma non si riconoscono nei social network, per motivi diversi.
In conclusione…
Sei non sei presente sui social non c’è nulla di sbagliato, non è obbligatorio né indispensabile per la vita. Questo però non significa che essere connessi e interagire con la rete debba essere visto come un errore, come un qualcosa di negativo.
Essere attivo sui social network in maniera corretta è fonte di grande ricchezza, aiuta a crescere e conoscere, a sfruttare le proprie abilità e impararne delle nuove, a instaurare rapporti interpersonali e professionali. Tanti gli aspetti positivi, non approfittarne è un vero peccato!
Tu che utente anti social hai conosciuto? Aggiungeresti altre tipologie o non trovi esatte quelle che ho elencato io? Fammi sapere la tua opinione e parliamo insieme di questo argomento: non trovi sia interessante?
Massi
Io sono un antagonista dei social network perchè:
1 Non mi interessa chattare con persone che non conosco,preferisco conoscere gente davanti a una birra.
2 Non mi interesso dei fatti altrui,se tizio è poi finito con caia,se il mio vecchio compagno di scuola è ancora così imbecille e amenità del genere. Se non mi sento più con alcune persone del mio passato un motivo ci sarà.
3 Non c’è niente sui social che io non possa reperire con altri usi della rete:notizie,giochi,articoli. Basta saper cercare.
4 Odio il protagonismo a tutti i costi e la selfie mania. Non mi interessa promuovermi o pubblicizzarmi,non sono una merce e non voglio diventarlo.
5 Parlando di Facebook,non mi serve affatto sapere che il tale sta mangiando una pizza nel tale posto e con le tal persone alla tal ora. Anzi,non me ne frega proprio!
6 La email è un’ottimo strumento per tenersi in contatto-oltre al telefono-e ci si può scambiare foto,file di ogni genere senza che questi vadano in pasto ad un’intera comunità virtuale.
7 iI fatti miei devono rimanere tali finchè non decido io di comunicarli. Sono molto riservato-che non vuol dire asociale-e geloso della mia privacy.
8 Per le attività professionali ci sono network molto migliori dei social e molto più produttivi.
9 Per alcuni,anzi molti,i social network SONO Internet. Ma Internet è molto,molto più vasta di un qualsiasi social. Detesto rinchiudermi in un recinto,per quanto virtuale.
10 A mio parere,l’uso forsennato di questi social rende stupidi. C’è gente che non sa nemmeno più da quale lato si comincia a leggere un libro.
E a quei testacchioni che dissero che chi non è iscritto ai social potrebbe avere una personalità disturbata,dico che il disturbo cercano di farcelo venire,spacciandolo per modernità e inevitabile adeguamento ai tempi. Posso dirlo? Belle cazzate.
Saluti.
Eleonora Usai
Ciao Massi, e grazie per il tuo commento. Dalla tua lista emergono solo gli aspetti negativi dei social, quello che effettivamente esiste ma che per fortuna non etichetta quel mondo. La mia visione è completamente opposta alla tua: ad esempio ci sono persone che sui social parlano di libri e cultura, scrivono nei gruppi appositi, hanno creato fanpage e instaurato legami interpersonali. Tutto sta a noi, a come ci poniamo con gli altri, a selezionare la nostra cerchia di amici virtuali (e reali). Io per prima grazie ai social ho vinto dei contest, trovato dei lavori grazie ad annunci su pagine specifiche e serie, creato gruppi e pagine letterarie che mi hanno fatto conoscere persone con cui ho instaurato ottimi rapporti e che sento non per curiosare o sapere della loro vita, ma per fare amicizia. Ho poi riallacciato rapporti a distanza con amiche reali che frequento poco e con cui non scambio mail per diversi motivi. Molto spesso sta a noi scegliere come utilizzare uno strumento e i social ne sono l’esempio.
Concordo con te che si trova tanta futilità e leggerezza, ma quella, se non piace, basta allontanarla. 🙂
A presto e ancora grazie per il tuo personale parere
Eleonora
Giovanni
Ho iniziato ad occuparmi dii informatica nel 1979 ed ho avuto un’azienda con 120 dipendenti.
Adesso: non uso i social network, non possiedo una tv, non ho ne bancomat e carta di credito, anzi pago tutto in contanti.
Sono felice così!
P.S. Adesso vivo in un pesino Umbro con pochi abitanti, ho un bellissimo orto, mi autoproduco l’energia elettrica e a 54 non lavoro, non produco e consumo sempre meno!
Eleonora Usai
Ciao Giovanni, ti ringrazio per questo tuo racconto, mi ha fatto tanto piacere. Credo che la cosa importante sia vivere la propria vita in maniera serena e mi pare di capire che abbia trovato il tuo equilibrio interiore. La cosa sbagliata, secondo me, è quando una persona vive di maschere, non si iscrive su un social network ma dentro di sè vorrebbe farlo. Altro problema? Utilizzare i social in maniera scorretta.
Sam
Faccio parte della prima “categoria” ma… ho avuto i social per 6 anni.
La caramella l’ho tenuta in bocca per molto tempo, anche troppo.
Nauseabonda.
È davvero così difficile immaginare come ad alcuni i social facciano letteralmente e genuinamente cagare? E anche senza esperienze gravi come il cyberbullismo o il revenge porn. Proprio a pelle, sono repellenti… Già una persona deve promuoversi e vendersi per cercare lavoro e campare, c’è davvero bisogno di mettersi in vetrina come un oggetto anche per tutti gli altri aspetti della nostra vita?
Quando guardo foto di amici non mi sento più vicina a loro ma più lontana, NIENTE potrà mai sostituire il calore umano, parlarsi faccia a faccia e abbracciarsi, ridere insieme e guardarsi negli occhi. In più preferisco un bel libro ai social, grazie tante; e no, non sono una matusa, ho 25 anni.
Eleonora Usai
Ciao Sam, è la tua opinione, per questo giusta su di te e sul tuo approccio alla vita. Io non la critico ed è giusto che a te i social non piacciano se ti fanno stare male. Io però conosco tante persone che dicono questo e poi controllano gli aggiornamenti degli amici dai profili degli altri, giusto per capire, conoscere, curiosare. In questo caso, senza nessuna critica, mi chiedo: ma siamo sicuri che il social non piaccia o dietro c’è una sorta di timore o una poca voglia di esporsi? Perché se a te non piace un social, non dovrebbe nemmeno venirti la voglia di controllare cosa scrivono gli altri, aggiornarti, mettere i like sui post degli amici.
Cosimo
Avrai notato Eleonora che i commenti ricevuti sono solo di gente che ha scelto di essere fuori dai social, me compreso. D’altronde il titolo è indirizzato proprio a noi.
Target raggiunto, ma avrei da discutere su quanto hai scritto. Non tanto sulla classificazione che hai fatto, quanto sul giudizio che hai dato alle persone categorizzate. Sostanzialmente, secondo la tua analisi, queste hai incontrato, tutte sbagliano.
Posso assicurarti che ci sono moltissime altre “categorie” di persone fuori dai social. Tante quante sono le persone fuori dai social. Ognuna con i suoi buoni o cattivi motivi.
Senza categorie e giudizi, senza pretese di verità, puoi avere relazioni e amici più veri. Sia dentro che fuori dai social.
Eleonora Usai
Ciao Cosimo, mi dispiace se dall’articolo hai pensato che io stessi giudicando chi non è sui social; non era questo lo scopo del testo e nemmeno raggiungere un pubblico specifico. Per scriverlo sono partita dalla mia esperienza, perché lo faccio sempre quando scrivo, per raccontare quello che mi circonda e il parere di chi non si iscrive su un social network secondo delle motivazioni che mi sono state dette più volte. Mio fratello, due mie care amiche, mio cugino che fa lo scrittore, tanti altri esempi di persone che conosco da una vita. Non penso che sbaglino, penso che la loro visione sui social sia offuscata da pregiudizi o da pensieri di chi i social li conosce poco. Io non ho nessuna pretesa mentre scrivo né mi interessa far passare che io dica la verità (ne esiste una?). Volevo solo far conoscere un’idea e far capire che ci sono persone che si precludono un’esperienza senza però conoscere per davvero le potenzialità di un canale. Tutto qui.
Confrontiamoci se ti va, mi fa piacere. Un caro saluto, Eleonora
Massimo
Sento spesso dire che basta usare i social network con parsimonia e con un utilizzo mirato. Bene, non sono nati con quell’intento ma chiaramente per quello opposto, cioè per farci stare il più possibile. Non a caso l’opzione del “Mi piace” serve a dare una dose di autostima a chi lo riceve in modo da postare il più possibile, perché diventa una dipendenza. Se non fosse così, vedremmo alle fermate del bus o nelle sale d’attesa più persone con un libro o una rivista in mano, a cui a quanto ricordo poteva essere motivo di conversazione se eri seduto vicino. Invece vediamo teste chine sugli smartphone e guai se gli interrompi.
Emi
Aggiungerei la categoria “il nauseato”.
Nauseato dalla violenza verbale, dalla fuffa egocentrica, dalla dipendenza.
Dopo 10 anni mi sono cancellato da tutto.
Mi sento meglio.
Orso
i social sono un mezzo comunicativo e dentro c’è un po’ di tutto. Hanno tanti vantaggi per alcune categorie di persone che hanno hobby o lavori determinati. è innegabile. È altrettanto innegabile che molti di luoghi social siano peró pozzi senza fondo dell’ego. Molti profili Istangram lo sono e molti profili facebook anche. Sono vetrine.
Dalla classificazione mancano molti “tipi”. Si può essere curiosi senza voler per forza metterci la faccia ad esempio. Sí puó essere disinteressati non per snobismo ma per maggiore interesse a altre forme di comunicazione. Insomma i motivi sono tanti.
Riccardo
Io mi ci sono cancellato due volte da Facebook una volta xk dovevo diplomarmi e l’altra è che chi vuole mi viene a trovare a casa xD
Aldo
I social mettono sicuramente in contatto molte persone e probabilmente facilitano i contatti, per lo meno quelli fra persone che hanno interessi simili. Da questo punto di vista sono comodi, nulla da dire. Il problema è che a mio parere (e non solo mio), i rischi e gli svantaggi sono assai più numerosi dei benefici e dei vantaggi. Ovviamente usare i social di tanto in tanto non crea nessun problema, ma sappiamo tutti che non li si usa di tanto in tanto, ma in continuazione e in una spirale di dipendenza. Lo smartphone e le notifiche di twitter, IG e facebook ci trattengono per ore e ore ogni giorno. I contenuti spessosi riducono a pochissimo e il 90% è schiuma, ovvero egocentrismo completo, narcisismo, voglia di emergere. Lo stesso mezzo spinge a pubblicizzarsi, a farsi vedere in un certo modo e tagliare il discorso su un certo livello. Tutto questo non corrisponde alla realtà che è fuori dallo schermo è che checchè ne dicano i promotori dell’onlife, è ancora la realtà. Inoltre i social amplificano immagine e linguaggio conferendo a questi aspetti valori esagerati che non hanno di per sé. Quindi per questo la gente su Facebook si scanna e per questo l’immagine bella é il nuovo Sacro Graal. Se esci dai social, per diciamo 3 mesi, stai molto molto meglio.
Davide
I social sono un arma di distruzione di massa con cui si sta distruggendo la mente della gente. Peggio dell atomica. Io li vieterei…. Infatti i cervelloni che li inventano non li fanno usare ai loro figli perche sanno che sono solo merda che fa male e basta. Sono da vietare. Si vive molto meglio senza. Ciao a tutti