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La mia storia tra i libri: imparare a scrivere meglio con i romanzi

C’è stato un tempo in cui da piccola volevo diventare critica letteraria. Non conoscevo bene questa professione ma volevo solo vivere di e per la lettura. Alle uscite quotidiane con le amiche alternavo le serate in terrazza, seduta sulle scale o sul prato, per leggere il romanzo del momento.

È stato così con Meglio morti di Marcello Fois, che mi ha avvicinato alla letteratura sarda, ma anche con Memorie di una ragazza perbene di Simone De Beauvoir. Nel pieno dell’adolescenza, la sua storia aveva acceso i miei sogni e mi aveva portato a credere che, se lo avessi voluto con tutta me stessa, avrei realizzato i miei.

I romanzi hanno fatto parte della mia vita da sempre. Nei momenti di sconforto e solitudine, in quelli più emozionanti e belli, nelle giornate da pendolare, da lavoratrice estiva e in quella da matricola che viveva da sola in città. Hanno segnato il mio cammino in ogni fase della vita. Sempre diversi per genere e storie, ho cambiato tante volte idea. Mi sono fissata con i grandi classici, poi con i noir e i polizieschi. Mi sono appassionata alla letteratura sarda, sono ritornata indietro e ho amato di nuovo solo classici; ho apprezzato la narrativa italiana, divorato tragedie e commedie di William Shakespeare.

La mia storia tra i libri…

Dai romanzi ho imparato tanto, sulla vita e su di me. Ho imparato soprattutto a scrivere meglio, a curare la forma dei testi. Un buon scrittore deve essere prima di tutto un buon lettore, di quelli che non si stancano mai di imparare, aguzzano la vista e mentre leggono scoprono parole nuove, formule da utilizzare, ritmi diversi da quelli soliti.

Credo molto nella lettura per imparare a scrivere meglio, è il consiglio che lascio a tutti quelli che mi chiedono come si impara e si migliora il proprio stile. Servono i corsi di formazione, serve applicarsi e fare la gavetta con un blog personale, così come è importante avere un portfolio corposo. La cosa che serve di più, però, è leggere. Saziarsi delle parole degli altri aiuta a capire quali sono i tuoi limiti e come migliorarli, che cosa piace a chi ti segue, come si possono rigirare concetti e parole.

leggere che passioneImparare a scrivere meglio grazie ai romanzi: la mia esperienza

Dai romanzi che leggo ogni giorno imparo un sacco, anche se con l’età dimentico più facilmente le trame e i personaggi. Quello che mi lasciano, nonostante l’Alzheimer in corso, è un tesoro di cui sarò sempre grata. È anche per questo motivo che amo trascorrere il mio tempo libero insieme ai libri.

Dalla mia esperienza personale, posso dirti che imparare a scrivere meglio grazie alla letteratura significa dare un peso a ogni lettera che digiti sulla tastiera. È creare una relazione con il testo, non fossilizzarti solo sull’idea o sul racconto in sé, ma far parlare le parole che scegli.
Tre aspetti curo meglio del passato:

Alleggerisco le frasi, metto più punti e meno virgole

Conosci Jean Claude Izzo? Lui è un maestro in questo. Non è facile tagliare le frasi al punto giusto ma lui riusciva perfettamente a lasciare quel mistero che ti portava dentro la sua Marsiglia. Il suo stile netto, deciso ma anche molto sensibile, racconta storie d’amore e solitudine, di empatia e viaggi, di ricordi e rimpianti.
Lo faceva anche Raymond Carver, il maestro del racconto breve. A lui piaceva stupire con la semplicità e lo faceva senza fronzoli, pulendo il più possibile. Ecco, questi due esempi per me sono stati di grande spunto per migliorare il mio stile di scrittura. Anni fa non contavo quante parole utilizzavo dentro una frase e mi piaceva riempire il testo di aggettivi. Avevo la sensazione che se usavo tanti aggettivi il concetto fosse più chiaro. Sbagliavo. Era solo ripetitivo e quindi noioso.
Lo rendevo piatto senza volerlo. Ora le frasi corte e leggere sono la mia passione e cerco sempre nuovi autori da cui imparare.

Ascolto il ritmo dei testi che scrivo

Da lettrice compulsiva di romanzi, ogni volta che devo fare l’editing di un testo, la parte più bella è quella dedicata alla musica del contenuto scritto. Che cosa si suona con un testo che si legge? Quanto è scorrevole e delicato? Ha un ritmo forte, deciso e rock? Il tempo trascorso a leggere libri di altri, i diversi generi e i tanti scrittori dagli stili più vari mi fanno soffermare sui suoni delle parole.

Amo di più la punteggiatura

L’amavo anche prima, però i romanzi mi hanno fatto scoprire quanto sia importante usarla in maniera corretta. Quando leggo un testo voglio prima di tutto che scorra veloce e arrivi nella mia mente in maniera diretta, senza ritornare indietro per capire, con i giusti respiri e le pause a effetto che cosa vuole dirmi la voce narrante.
Ho capito che posso imparare a scrivere meglio se leggo romanzi di scrittori che per scelta artistica si prendono delle licenze come quelle di usare all’osso la punteggiatura. Io ne ho letto solo due nella mia vita e ho fatto molta fatica. Se posso, evito e ogni volta che scrivo un post copy ricordo la sensazione di smarrimento dopo quelle due letture.

Scrivere è leggere: amare insieme le parole

Continuo a leggere manuali –  e a comprarli – mi iscriverò sempre ai corsi di formazione, studierò di continuo. Quello che sanno darmi i romanzi, però, non è paragonabile a nulla di tutto questo; è così speciale che finché avrò vista e forza, lo farò per tutta la vita.

Mi chiamo Eleonora Usai e sono una copywriter freelance. Vivo di parole e libri, pasticcio su moleskine e planner ogni attimo di vita. E scrivo per sorridere.

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