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Naming e logo design ben studiati per l’azienda: intervista a Roberta Soru

Amo raccontare come lavoro e questo format legato alle interviste è nato anche per questo motivo. Ho deciso di ospitare di nuovo Roberta Soru, mia metà creativa e art director per tutto quello che riguarda i miei visual,

perché ci tengo a far conoscere quanto sia importante lavorare come coppia nel mondo del branding.

Roberta è qui per parlarci del processo di naming e logo design ben studiati per l’azienda. Lascio spazio a lei che ha tanto, tantissimo da dirci su questo argomento.

Ciao Roberta. Da esperta di naming, come posso fare capire che un nome di brand funziona “anche” se ha un logo ben fatto e per questo il servizio deve essere acquistato come un’unica progettazione?

Un nome efficace trova la sua piena forza in un logo che lo completi. Il nome racconta chi siamo a parole, il logo traduce quei concetti in un impatto visivo. Senza una progettazione integrata, rischiamo di perdere coerenza e di non raggiungere il pubblico con lo stesso impatto. Lavorare su entrambi come un unico progetto è il modo migliore per creare un’identità forte e facilmente riconoscibile.

Come spieghi a un prospect qual è la differenza tra un logotipo e un pittogramma?

La differenza tra logotipo e pittogramma è semplice: un logotipo è la rappresentazione grafica del nome del brand, quindi pensa al nome scritto con un font unico, magari stilizzato o customizzato per essere riconoscibile. Il pittogramma, invece, è il simbolo, l’icona, l’elemento visivo che rappresenta il brand senza bisogno di parole, come lo “swoosh” di Nike. Mentre il logotipo si basa su parole, il pittogramma comunica con le immagini. Spesso i brand li usano insieme per un’identità completa, ma uno può funzionare senza l’altro in base agli obiettivi del marchio.

Per capire come nome e simboli interagiscono nel logo in coreano, ho scritto un articolo sul mio sito in cui parlo dell’alfabeto coreano e di cultura nel graphic design.

Cosa rende un logo distinguibile e non comune?

Un logo è davvero unico quando riesce a comunicare la personalità e i valori del brand in modo semplice e memorabile. Forme, colori e linee devono essere pensati per risuonare con il pubblico di riferimento e risultare immediatamente riconoscibili. È la cura nei dettagli a fare la differenza: che sia un elemento stilistico particolare, un colore distintivo o una forma inaspettata, il logo deve trasmettere l’essenza del brand senza mai confondersi tra la massa.

IA e logo design: cosa è cambiato rispetto al passato?

L’introduzione dell’IA nel logo design ha aperto nuove possibilità, rendendo più rapido l’accesso a idee e spunti visivi. L’IA, però, non può sostituire la visione, la sensibilità e l’originalità di un designer. C’è sempre il rischio di generare soluzioni che risultino simili o addirittura identiche a quelle di altre aziende, l’IA infatti, elabora dati esistenti senza creare vera unicità. Questo pone anche interrogativi etici importanti: un logo deve essere distintivo e autentico, ed è compito del designer garantirne l’originalità e il rispetto del diritto d’autore. L’IA può quindi supportare il processo, ma la creatività umana resta irrinunciabile per costruire identità visive che siano uniche e rappresentative al 100%.

Momento pubblicità: perché il logo che progetti tu è diverso da un tuo competitor?

Ogni designer ha una propria visione e un proprio approccio e il mio si distingue per uno stile minimale, essenziale e pulito. Ho avuto la fortuna di lavorare in contesti internazionali, come gli Stati Uniti e l’Asia orientale, che hanno profondamente influenzato il mio modo di progettare. Questo mi ha insegnato a unire semplicità e attenzione ai dettagli, valorizzando l’unicità di ogni brand con un’estetica moderna e versatile. Più che essere ”diverso” o  “migliore,” il mio obiettivo è creare loghi che parlino davvero per il cliente, trovando soluzioni su misura che possano essere riconoscibili e memorabili, senza mai perdere di vista l’eleganza e l’autenticità.

Inserisco qui alcuni esempi dei lavori di Roberta per far capire meglio cosa intende quando parla di autenticità.

 

Roberta, grazie di cuore per aver spiegato a chi mi segue quanto il processo di naming e logo design si tengano per mano per progettare un’identità di marca che funzioni sul mercato. Per me è un argomento caldo, ne parlo spesso al/alla cliente che mi chiede di lavorare a un nome di marca perché credo sia importante sensibilizzare sulla visione di insieme che ha una coppia creativa. I lavori condivisi con Roberta hanno portato sempre ottimi risultati e, nel tempo, ancora dopo anni, sono apprezzati e riconosciuti.

Spero quindi di avere Roberta qui per parlare di altri argomenti per aiutare chi legge Copywriter4you a conoscere la nostra visione.

Mi chiamo Eleonora Usai e sono una copywriter freelance. Vivo di parole e libri, pasticcio su moleskine e planner ogni attimo di vita. E scrivo per sorridere.

Chiacchieriamo insieme?

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