Oggi sono in compagnia di Anna Tartaglia, grafica pubblicitaria, blogger e social media manager. Dopo l’intervista alla visual designer Roberta Soru la mia curiosità sul mondo della comunicazione visiva è cresciuta sempre di più e la gentilezza di Anna nel rispondere alle mie domande mi ha aiutato a conoscere lo splendido mondo di cui fa parte.
Ecco a voi le 5 domande ad Anna Tartaglia:
Oltre ad essere una libera professionista sei anche una mamma. Come concili il lavoro con l’essere genitore?
Ciao Eleonora, non male come prima domanda! Sono mamma di Emanuele e sono una libera professionista e come per tutti il conciliare la vita familiare e quella lavorativa è faticoso! Ultimamente però sto facendo un lavoro importante di time management su me stessa: agenda alla mano, scrivo ora per ora quello che dovrò fare. Pianifico una settimana alla volta e cerco di ritagliarmi tutto il tempo che mi occorre, per il mio lavoro, per lo studio ma soprattutto per il mio bambino. Così facendo riesco ad organizzarmi meglio e ad ottimizzare tutti miei tempi. E incredibile ma vero sono anche più riposata!
Quando hai capito che volevi fare questo mestiere?
Questa domanda in realtà è un po’ difficile. Ho frequentato una scuola superiore di grafica pubblicitaria quasi per caso e posso dire che la passione per il mio lavoro l’ho scoperta cammin facendo, un giorno ed un lavoro alla volta, nelle sue mille sfaccettature. Poi è arrivato il mondo dei social network e del digital, e se alla grafica mi ero appassionata devo dire che di questo nuovo campo mi sono innamorata follemente. Ho messo insieme le due cose e cerco ancora oggi, attraverso la formazione e le nuove esperienze, di crescere ogni giorno sempre di più nel campo della comunicazione visiva digitale e del visual marketing. Molto importante oggi sono le relazioni che ho instaurato con molti colleghi del settore, un po’ in tutta Italia, con i quali mi confronto quasi quotidianamente in uno scambio di idee, consigli e indicazioni.
Quanta importanza hanno i colori in un progetto web? E perché?
La scelta dei colori è uno dei punti fondamentali su cui costruire un progetto web. Le motivazioni sono più di una: banalmente alcuni colori attraggono di più l’attenzione dell’utente, altri rimangono più impressi nella memoria. Ci sono colori che al contrario sono sconsigliati per il risultato più scadente o meno accattivante con il quale si presentano su web. E, molto importante, ogni colore ha un suo linguaggio comunicativo e di conseguenza un “settore professionale” a cui è corretto o meno abbinarlo. Queste regole non valgono soltanto sul web, ma semplicemente sono amplificate nell’ambiente digitale dove tutto scorre veloce, dove i contenuti che ogni giorno vediamo sono migliaia e dove quindi è necessario scegliere un linguaggio visivo più immediato e di impatto possibile.
Mi fai un esempio di brutto logo e un esempio di un logo efficace?
Scusami, a volte sono un po’ pignola! Ma tengo sempre a precisare che non esiste un logo “brutto” nel senso estetico del termine. Un logo prima di tutto deve comunicare, deve essere il primo elemento di immagine istituzionale di un’azienda, quindi deve trasmettere immediatamente l’essenza di quella azienda. Ogni volta che qualcuno mi chiede di fare un esempio di marchio efficace invece, la mia mente va subito al marchio NIKE, che da oltre vent’anni vanta il “lusso” di poter essere usato senza essere accompagnato dal suo logotipo. Questo marchio è nato pensando alle ali della dea greca della Vittoria ed è riuscito a trasmettere la forza e la dinamicità che sono legati all’essenza dell’azienda e dei suoi prodotti. Un marchio che è diventato da subito memorabile e riconoscibile e soprattutto che non è mai “passato di moda” perché eternamente funzionale, intuitivo e forte.
Che consigli daresti a chi vorrebbe entrare a far parte di questo mondo?
Il mondo della comunicazione è un universo infinito in continua evoluzione. Sembra un luogo comune, in realtà non passa giorno che questa frase non si riconfermi vera: entrare a far parte di questo mondo significa scegliere di studiare e aggiornarsi tutta la vita, senza mai stancarsi e spalancare sempre occhi e orecchie a tutto quello che avviene intorno a noi. Il primo segreto è sempre e soltanto uno (e sono sicura che tutti i miei colleghi lo confermeranno): non pensare MAI di essere arrivati!
Grazie mille Anna per quest’intervista così efficace e immediata, due caratteristiche fondamentali che deve avere il professionista che decide di lavorare sul web.