In questi giorni di luglio sento parlare solo di vacanze, ferie, viaggi e pernottamenti in ogni dove. Tutti scrivono che fanno il conto alla rovescia per sfoggiare il costume in spiaggia, tutti mi fanno la fatidica domanda:
Tu quando vai in vacanza?
Ci sono alcune persone a cui non posso dire che ad agosto non starò spaparanzata al sole (la maggior parte di chi me lo chiede non ha ancora capito che lavoro faccio), né posso far capire che io la vacanza non me la posso permettere. Penserebbero che è una questione di soldi quando invece i motivi sono altri. Non saprei come fargli capire che se ho un nuovo cliente per un progetto a cui tengo molto, e si devono preparare i testi per agosto, io devo pensare a quello. E devo essere felice e sentirmi fortunata di essere stata scelta.
Non posso nemmeno dire che tornerò per un mese in Sardegna dalla mia famiglia, ma sarà come stare qui perché nella casa che mi ospita dovrò costruirmi uno spazio-ufficio e continuare con i diversi impegni della settimana. Loro mi immagineranno al mare a prendere il sole. Io mi vedo già isterica con mia mamma che vuole di stare insieme a loro. Avrò notes e penne ovunque per raccogliere le idee ed evitare di stare sempre al pc. Avrò il cuore vicino a ciò che mi è di più caro ma la mente puntata sui miei obiettivi.
E anche se in questo periodo mi sto impegnando a sveltire alcuni lavori per cercare di essere più libera, so già che non ci riuscirò. Perché sono una freelance e si, il freelance spesso non va in vacanza. (però prometto che se riesco a staccare per un paio di giorni ve lo racconto).
La maggior parte delle volte che ci penso mi rendo conto che chi va in vacanza (delle persone che conosco naturalmente) non lavora oppure è un dipendente con lo stipendio fisso e le ferie pagate. E in questo girone inserisco anche mia sorella, che si fa il mazzo ogni giorno per portare avanti il suo percorso di tirocinio, e anche lei ad agosto non lavorerà.
Ecco perché in questi giorni continuo a tirarmi su il morale pensando ai tanti aspetti positivi del mio lavoro freelance, che anche se non prevede ferie pagate e grasse vacanze al mare, mi riempie il cuore di tante soddisfazioni.
I vantaggi di essere un freelance
Non sempre si conoscono tutti ma i vantaggi di essere un freelance sono numerosi e bellissimi. Oggi ve ne elenco quattro per farvi capire che anche se lavorerò ad agosto io sono comunque felice.
Il freelance è capo e dipendente di se stesso
Decide lui il briefing della giornata e non viene sgridato se un pomeriggio ha il panico da foglio bianco. Si organizza il lavoro in maniera autonoma dandosi orari e scadenze. Come un vero leader cresce, impara dagli errori e ne raccoglie i frutti. Come un vero dipendente apprezza la bellezza di una tabella di marcia programmata da rispettare.
Il freelance porta il suo lavoro ovunque vuole
Lavora da una terrazza con vista mare o nell’ufficio di casa che ha adibito a studio. Può decidere di prendere pc, tablet o strumenti di lavoro e correre in spiaggia. Anche sotto l’ombrellone, o in compagnia di un gelato al chiosco del suo lido preferito, può lasciarsi trasportare dall’empatia del momento.
Nel caso di un copywriter o di un blogger le alternative sono infinite: può scrivere contenuti in treno o in aereo mentre ritorna a casa dalla famiglia, appuntarsi idee folgoranti mentre fa una passeggiata ristoratrice al tramonto.
Il freelance può godersi la famiglia e stare a casa
Un altro vantaggio di essere un freelance, che io reputo tra i migliori per la mia situazione attuale, è quello di poter stare in famiglia mentre si lavora.
L’ho sperimentato in questi mesi difficili con Francesco neonato. Ho lavorato con le contrazioni in corso e poi sono andata a partorire dopo aver consegnato un lavoro. Ho mantenuto scadenze e impegni sempre e comunque nonostante 11 mesi e mezzo di notti insonni. Ho scritto con lui sotto le gambe e in braccio.
Mi sono stancata tanto e nei momenti di stress intenso ho pensato di essere una donna molto sfortunata a stare a casa con il baby h24. Nei momenti di lucidità ho sempre saputo che poter lavorare da casa, mentre il tuo cucciolo ha la febbre e ha bisogno di te, è una delle mie più grandi fortune. Così come lo è quella di potermi godere tutti i suoi meravigliosi cambiamenti.
Il freelance può organizzare tempi e orari a piacimento
Può ricevere un ospite inaspettato (anche se lo teme come la peste perché gli spezza “l’attimo”). Può decidere di staccare dal pc per andare a fare una visita medica o mangiare un gelato. Gestisce i suoi turni, lavora in base alla sua ispirazione che può arrivare anche dopo cena o in piena notte. Può organizzare la sua giornata con metodo e ottimizzazione senza trascurare gli impegni presi ma decidere di fare un break quando e come vuole se lo reputa necessario.
I tanti vantaggi del lavoro freelance
Questi sono i miei quattro vantaggi del lavoro freelance, che in queste settimane terribili, tra caldo e malattie varie di Francesco, mi fanno sentire fortunata. Ammetto che questa professione ha anche dei contro, ma oggi c’è meno caldo del solito, ho chiuso due preventivi importanti e alle cose negative voglio fare specchio riflesso.
Che dici, faccio bene? Raccontami i tuoi vantaggi dell’essere freelance e aiutami a capire se posso trovarne altri. Trascorrerò un agosto di lavoro migliore!
samanta giambarresi
Eh sì è vero essere freelance ha molti lati negativi ma tantissimi positivi.
Eleonora Usai
Samanta in questi giorni sono nella fase “lati negativi” ma poi se rileggo quello che ho scritto mi faccio coraggio da sola 😀
samanta giambarresi
😉