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Accettare un lavoro sottopagato

Crisi, gavetta, voglia di farsi notare, concorrenza spietata: uno di questi motivi, ma anche più di uno, spingono un freelance ad accettare un lavoro sottopagato. Spesso il compenso del copywriter non è proporzionato al lavoro che svolge e per chi commissiona i contenuti da scrivere, passa in secondo piano.

Questo succede perché chi ti contatta conosce poco il settore ed è convinto che scrivere contenuti per il web sia “semplice”, per alcuni argomenti anche abbastanza immediato. Chi ti commissiona un incarico pensa che per te non sia un vero e proprio lavoro, che dietro non ci sia un dispendio di energie e tempo; il più delle volte non si pone nemmeno il problema.

Accettare un lavoro sottopagatoCapita anche che chi sta dall’altra parte conosce bene la fatica del copy o del web writer, ma decide di sfruttare la tua professione per trarre un suo guadagno personale. Crede che valga più la quantità della qualità e quando ti propone un lavoro a 4 euro ad articolo di 400 parole (con formattazione, inserimento di immagini sul sito e pubblicazione) non immagina che gli renderai solo i 4 euro spesi. Non pensa che tu quel lavoro ad un prezzo equo lo faresti migliore. Che poi, per una questione di etica del lavoro, qualsiasi articolo da 400 parole non può essere pagato così miseramente.

LUI non crede nella qualità dei contenuti e impone un prezzo così basso per pura speculazione. Ti propone il suo prezzo ben conscio che se non accetterai ci sarà sicuramente un altro freelance che gli dirà di sì. Quando ricevo certe proposte, oltre a sorprendermi prima e a inorridirmi dopo, mi scorre nella mente l’immagine di me china sul PC che si prepara a scrivere un articolo, che vuole essere sempre professionale a prescindere dall’importo di un contenuto pagato, che non impiega dieci minuti per preparare un testo.

Che cosa c’è dietro la stesura di un articolo       

Per scrivere un articolo di qualità un copy segue un iter ben specifico:

  • La pre-scrittura del testo
  • La pianificazione
  • La stesura
  • La revisione
  • La correzione tramite il processo di editing

Durante il processo di pre-scrittura è necessario studiare l’argomento di cui scrivere, reperire le fonti e accertarsi della loro veridicità per poi raccogliere il materiale che si ritiene importante per la scrittura del proprio articolo.

Solo dopo aver focalizzato gli obiettivi della pre-scrittura è possibile iniziare a scrivere. Il copywriter apre il foglio word e supera la sindrome del foglio bianco scrivendo i suoi pensieri senza pensare troppo alla grammatica. Inizia la prima bozza con un suo metodo personalizzato (chi lavora per mappe concettuali e schemi, chi preferisce fare elenchi, chi scrive interi paragrafi senza leggere o ha già la scaletta pronta) e solo dopo aver finito si occupa di rivedere il testo e, infine, correggerlo in una fase di editing.

Ogni fase è importante per consegnare un buon articolo, ogni fase comporta impegno, concentrazione  e tempo. Per rivedere e fare l’editing del testo un bravo copywriter può impiegare anche diverse ore e questo in base all’argomento del testo, alla sua esperienza ma anche in relazione alla sua professionalità. L’articolo viene consegnato solo dopo averlo letto e riletto più volte, corretto e smussato le imperfezioni, snellito le frasi e impreziosito i dettagli.

Per fare tutto questo non bastano dieci minuti, nemmeno venti, e se un lavoro prevede un contenuto approfondito è ancora più difficile fare in fretta. Chi lo fa mette da parte la qualità del testo, che esiste solo dopo che si ha il tempo per costruirlo nei minimi particolari.

Ecco perché accettare un lavoro sottopagato, di 3, 4 ma anche 5 € è sbagliato. Significa far credere a chi non è del settore che per scrivere un articolo bastino veramente dieci minuti. Far pensare che per scrivere non serva creatività, studio e strategia ma basti buttare giù quattro frasi in italiano corretto e inviare il lavoro così com’è.

Per fortuna non è così semplice scrivere contenuti di qualità in poco tempo, per fortuna dietro un testo c’è studio, metodo e impegno che dei miseri 4 € non potranno mai essere proporzionati al lavoro di un freelance; al contrario rappresentano solo una speculazione che chiunque non dovrebbe accettare.

Sei d’accordo con me o pensi che sia giusto accettare un lavoro sottopagato per fare esperienza? Lascia la tua opinione e parliamone insieme!

Mi chiamo Eleonora Usai e sono una copywriter freelance. Vivo di parole e libri, pasticcio su moleskine e planner ogni attimo di vita. E scrivo per sorridere.

Commenti

  • Vabbè va, è giunto il momento di venire a sporcare anche la bacheca ordinatissima di Eleonora (e anche senza invito, tiè! 🙂

    Dicevamo… da piccolo mi ripetevo sempre che non avrei mai fatto un lavoro che mi avesse costretto a scrivere perché lo ritenevo noioso, poco divertente e FATICOSO soprattutto dal punto di vista fisico.

    Ecco… tana per me! (Non potevo ripetermi che non avrei fatto mai la Rock Star o il magnate del petrolio?)

    Comunque, per un mio pensiero personale, piuttosto che sottopagato ti propongo io di farlo gratis così mi inc…o meno.

    Gratis perché per me, pensare ad un lavoro sottopagato, specialmente se ho bisogno di fare esperienza, non mi fa lavorare sereno poiché capisco che dall’altra parte (tranne quando sono ben consapevole che non ci sono davvero i soldi) non esiste il minimo riconoscimento per quello che faccio.

    Non sono uno che vuole applausi e non voglio sentirmi dire cose sdolcinate ma mi piace vedere in chi mi commissiona le cose quella sorta di compiacimento per quello che ho realizzato e che in certi lavori, a volte è quasi meglio della ricompensa stessa.

    A quel punto lo faccio gratis, perché almeno è come dico io, se lo dico io, quando lo dico io e lo sento PIÙ MIO.

    Trovo più produttivo e remunerativo (passatemi il termine) preparare ad esempio un bel post per qualcuno in maniera gratuita ma scritto come cavolo dico io che stare a seguire indicazioni, lunghezze, target e altre menate con due spicci per compenso.

    Poi oh, per fare esperienza ad oggi (nel nostro canzonatissimo paese) si accetta di tutto quindi il giusto/sbagliato assoluto per me non c’è e comunque ci sono passato anche io, quindi alla domanda di sopra, in maniera molto politically correct, dico NI.

    Ok, la “P” tipo Zorro l’ho messa XD

    29 Gennaio 2016
  • Quindi posso venire ad imbrattare liberamente? L’hai scritto eh, ora ho lo screenshot! 😀

    Se inizialmente davo di matto, poi ho imparato a fregarmene liberamente iniziando a pensare che tra i due, chi ci rimette è quello che come si suol dire, paga poco per avere ancora meno.

    In ogni caso, il mio tempo, anche da dentro un ufficio ha comunque un onorario più alto quindi semplicemente non si chiude “l’affare” e via.

    Io non saprei identificare ad oggi una tempistica giusta per la produzione di un buon contenuto, ma tuttavia credo sia ipotizzabile stabilire determinati parametri una volta entrati nel vortice buono, quello per cui DEVI essere produttivo e rispettare gli impegni.

    Poi…

    La gente ci prova;
    La gente non conosce il valore delle cose;
    La gente non conosce la differenza tra Magia e Tecnologia;
    La gente è pessima.

    Più o meno sono 4 piccole regolette che ho imparato nel corso degli anni e con cui, anche ora che ti scrivo ho a che fare perché pensa che appena cliccato sul pulsante per postare il commento, cambio pagina e vado ad insultare (perché se rispondessi pure a tono non capirebbe) un’azienda che ha appena chiesto un preventivo con dei ribassi CLAMOROSI!

    Visto? Non è edificante dirlo ma alla fine, spallucce, sorriso sempre pronto, (madonne nel cassetto) e via!

    <3

    1 Febbraio 2016

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