In tanti hanno scelto la parola dell’anno, io non lo farò. Non voglio che un’unica parola limiti i miei cambiamenti; voglio che in questi mesi del 2018 ci siano tanti scossoni da farmi cambiare idea mille volte.
Attendo un nuovo anno scoppiettante, di quelli che ricorderò per le sorprese, le conquiste e le relazioni belle, belle perché costruttive.
Il mio anno è iniziato alla grande. Dalla collaborazione sempre più stimolante con l’agenzia Early Morning, con cui ogni giorno ho la conferma di quanto serva essere gentili e professionali, a nuove porte che si aprono con Ctrl+f, la web agency che ho fondato insieme alla mia socia Roberta Soru.
Questi sono solo alcuni dei motivi per cui non posso scegliere una parola dell’anno che valga per tutti i mesi, che mi faccia restare ancorata a un unico obiettivo. Di obiettivi ne ho diversi, tutti scritti in una webster’s page comprata per le grandi occasioni. A dicembre volevo far partire un progetto proprio i primi dell’anno ma poi ho capito che la fretta è sempre una scelta sbagliata, che non aiuta a lavorare bene. Aspetto di essere pronta, coltivo le parole e le chiudo dentro l’agenda. Sono certa che quando saranno pronte per essere pubblicate, lo capirò.
Organizzare il lavoro è scegliere la strategia migliore per te
Parlo di obiettivi perché per organizzare l’attività da freelance sono indispensabili. Se vuoi ottenere risultati, capire dove sbagli e aggiustare il tiro hai necessità di pianificare il tuo lavoro a inizio anno. L’ideale sarebbe programmare il nuovo anno di lavoro alla fine del vecchio, però non è una regola fissa. Diffido sempre delle coach che consigliano di organizzare l’attività da freelance per 365 giorni, non mi piace. È una strategia che non fa per me perché non prende in considerazione la crescita del professionista. Se penso a quella che ero a gennaio 2017, mi rendo conto che è molto diversa dalla Eleonora di dicembre. I cambiamenti dipendono da molte cose:
- ho studiato ogni mese e la formazione in diversi periodi ha stravolto i miei punti di vista
- ho conosciuto persone che mi hanno fatto cambiare idea
- ho avuto una delusione importante che ha modificato i miei obiettivi iniziali
Sono cresciuta io, come persona e come professionista. Ho imparato dall’esperienza di un intero anno no stop di lavoro, dai clienti deliziosi e da quelli che avrei evitato. Ho imparato dalle conoscenze private e da quelle professionali, dalle sorprese inaspettate.
Ho vissuto un anno di partita iva con alti e bassi e con imprevisti che una strategia annuale non avrebbe mai potuto prevedere.
Cosa fare a inizio anno?
Se anche tu come me non ami organizzare l’attività da freelance per 365 giorni, se anche tu preferisci dividere l’anno per obiettivi e successi da portare avanti, hai bisogno di fare un piano di lavoro per step.
Ti spiego come ragiono io e vediamo se può esserti utile.
Prendo carta e penna e segno tutto quello che non è andato bene nell’anno appena passato. Che cosa ho sbagliato? Quali delusioni mi hanno impedito di essere felice di un lavoro, di incassare o di perdere un cliente che volevo?
Scrivo tutto quello che reputo utile ragionando sul perché il lavoro è andato male. Faccio la stessa cosa sui “successi” della mia attività e lavoro con le domande. È come se mi facessi un’intervista davanti allo specchio e chiedessi alla mia coscienza quello che non racconterei mai agli altri ma importante.
Scrivere il buono e il cattivo dell’anno trascorso mi aiuta a cancellare gli errori fatti e a partire con nuovi obiettivi.
Preferisco questo ai numeri e ai conti. Mi piace molto di più mettermi in discussione che scrivere su un foglio un conteggio di like sulla pagina facebook o pianificare di quanto deve crescere il mio profilo Instagram. Non mi importa molto di quanti cuori prenderò o di quanto cresce la pagina mese dopo mese. Preferisco ricevere messaggi privati e apprezzamenti su un post in cui ho raccontato un’emozione, preferisco creare relazioni interessanti senza pensare ai numeri.
Questa strada per me è quella giusta e dopo anni di partita Iva mi rendo conto che è la migliore per il mio carattere. I clienti arrivano senza troppa fatica, le persone mi scelgono se abbiamo qualcosa in comune. Non resto ferma, i contatti crescono senza che io spinga o forzi le cose. Questo è il mio metodo di lavoro, l’approccio con cui mi viene naturale svegliarmi e scrivere dalla mattina alla sera.
Organizzare l’attività da freelance a inizio anno per me significa prendere coraggio e dire a me stessa ciò che ho sbagliato e quello su cui ho fatto bene. Per migliorare, continuare a crescere e trovare nuovi stimoli.
Per il resto, amo le sorprese e mi piace pensare che in questo 2018 ne arriveranno tante, belle proprio perché inaspettate!