Chiudi
Torna su
Trovare il nome giusto per un brand

Bidibi Bodibi bu: trovare il nome giusto per un brand non è magia. 


Ho chiuso un lavoro di brand naming e ti racconto perché la cliente ha scelto subito il nome per la sua nuova attività. Ha deciso cinque minuti dopo aver finito la presentazione.

É una persona molto sicura di quello che vuole comunicare e si è innamorata di uno dei tre nomi proposti come lo ha visto scritto sulla slide di presentazione. Mi ha spiegato che nel momento in cui lo ha sentito pronunciare, ha capito che era quello giusto per lei, ha iniziato a immaginare che cosa chiedere al grafico che dovrà occuparsi del logo design.
L’ho vista sorridere, tirare un sospiro di sollievo. L’ho vista felice.

Io non sono una persona dal colpo di fulmine, quindi non posso capire che cosa ha provato in quel momento, come ha fatto a scegliere con tanta sicurezza e serenità. Anche se non posso immedesimarmi nella mia cliente, questo lavoro mi ha fatto riflettere su quanto sia importante entrare in empatia con chi ti sceglie per trovare il nome giusto per un brand.

Scavare in profondità nelle risposte del brief

Creare empatia con la persona ti aiuta a interpretare ogni risposta del questionario che ha compilato, a scavare in profondità anche se non conosci a fondo chi ti ha scelto per lavorare insieme.

Ecco perché è importante preparare delle domande specifiche, profonde, chiare per rendere il questionario ricco di risposte mirate in cui come professionista puoi capire il posizionamento del nome di marca.

A questo primo step di lavoro io tengo molto, perché è l’unico momento in cui posso studiare che tipo di valore vuole comunicare l’azienda (o la persona freelance che mi sceglie) e con quale personalità. Le mie domande hanno il carattere di un essere umano nel tipico metodo di Jacques Séguéla in cui il brand comunica come una star. Solo così riesco a delineare una strategia che mi porta ad avere idee diverse, prima scontate e superficiali e poi più creative e profonde.

Nel lavoro di naming la magia non esiste

La scelta immediata della mia cliente, così sicura e serena, mi ha fatto riflettere su quanto sia sbagliato pensare che trovare il nome giusto per un brand sia fortuna, casualità, addirittura merito di incantesimi e magie.
Nel trovare un nome di marca non c’è niente di magico.

Nel lavoro di naming c’è la costruzione di un brand senza identità che, grazie a una parola mai vista e sentita prima, deve risultare orecchiabile, empatica, funzionale, efficace.
È un lavoro in cui serve A T T E N Z I O N E alle parole scelte dalla cliente quando ha compilato la check-list per il brief e alla sua moodboard di accompagnamento per far capire che cosa significa per lei essere elegante, competente, dinamica.
Serve P A Z I E N Z A e va bene provare S C O N F O R T O se le prime idee sembrano tutte uguali a quello che già si trova in rete.
Nella ricerca dei nomi giusti da presentare c’è anche quella V I S I O N E che ti consente di associare idee in ogni momento della giornata, mentre giri per strada con un taccuino in mano, sempre pronta ad annotare ogni concetto interessante a cui lavorare.

Quindi, dov’è la magia?
Come è possibile pensare che un nome di brand sia semplice e veloce da ideare?

Approssimazione 0, strategia 10.

Nel brand naming non è prevista l’approssimazione. Dietro c’è un lavoro strategico e articolato che porta all’ideazione di un nome che funziona sul mercato.

Se stai pensando di lanciare una nuova attività, stai lavorando a un evento o come azienda devi pensare a un nuovo prodotto, ricorda che il nome giusto ha sempre tre caratteristiche che non possono essere tralasciate. Deve essere:

  • PROFONDO, nel senso che dee avere più livelli di significato per chi lo legge o ascolta.
  • PULITO ovvero libero da ogni vincolo legale che riguarda altre aziende. Con il nome scelto devi poter registrare un dominio e depositare e registrare un marchio online tramite il sito dell’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi.
  • ORECCHIABILE, quindi con un suono che resta nella mente e nel cuore delle persone.

In questo lavoro così complesso c’è tanta bellezza ed è uno dei motivi per cui ogni volta che devo creare un nuovo nome di marca mi sento felice e preoccupata allo stesso tempo. Penso alla sfida che dovrò accettare per proporre nomi validi, funzionali e unici e vivo questa sfida con un entusiasmo che mi resta dentro fino al giorno della presentazione dei nomi. Mi presento truccata ed emozionata, carica di adrenalina e ottimismo, e sempre senza la bacchetta magica che si pensa abbia la brand namer, perché ormai avrai capito anche tu che per trovare il nome giusto non serve nessuna magia.

Mi chiamo Eleonora Usai e sono una copywriter freelance. Vivo di parole e libri, pasticcio su moleskine e planner ogni attimo di vita. E scrivo per sorridere.

Chiacchieriamo insieme?

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.