È già il secondo anno di fila che affronto un cambiamento nel mese di marzo. È solo un caso, ma marzo è comunque un ottimo mese per fare progetti e mettere in moto nuove speranze. Io che non sono mai contenta se resto ferma nello stesso punto, anche questo secondo anno affronto un cambiamento importante.
A dire il vero le novità della mia vita da copywriter freelance sono due e sono anche molto corpose. La prima riguarda una situazione di lavoro pesante, a cui ho detto NO dopo un anno e mezzo di collaborazione intensa e quotidiana.
Per un copywriter freelance fare il salto di qualità vuol dire osare
Arriva quel momento professionale in cui sei costretto a osare, a trovare tutto il coraggio di cui disponi per scegliere le parole giuste, affrontare il cambiamento che ti esplode dentro, mollare la presa.
Io la presa l’ho mollata il 28 febbraio inviando una comunicazione che non pensavo mai di riuscire a scrivere. È stato difficile e triste, ma sono riuscita a chiudere una porta importante ma anche troppo pesante. Mi sembra di essere tornata indietro nel tempo, a quel lontano 2013 in cui ho trovato la forza per lasciare un lavoro che mi stava annientando.
Non è la stessa situazione di allora, ma è stato difficile perché quel lavoro fisso mi aveva permesso di aprire la partita iva e perché ho il bruttissimo vizio di affezionarmi alle persone anche se le conosco solo attraverso lo schermo. È stato difficile perché in quell’ambiente mi sentivo un po’ a casa.
L’ho dovuto fare. È stata una scelta obbligata per fare il salto di qualità, che porta grandi risultati solo se tu ci credi. Il mio lavoro da copywriter non poteva più andare avanti così: avevo bisogno di una scossa forte, di quel brivido che mi fa svegliare il sabato e la domenica con la voglia di restare in compagnia delle parole senza sacrificio.
Da troppo ormai il mio tempo era diventato un ostacolo alla mia voglia di scrivere. Per questo ho trovato il coraggio di andare via e chiudere una porta importante della mia vita. L’ho fatto perché non sorridevo più mentre scrivevo, non potevo leggere un manuale senza sentire la pressione del tempo che mi sfuggiva. L’ho fatto per sentirmi più leggera, per dare alla mia mente la possibilità di realizzare un headline con concentrazione, senza guardare l’orologio sapendo che più i minuti scorrono e meno tempo ho per le consegne di agenzia.
Se da copywriter prendi il coraggio di lasciare una web agency
Ora che il lavoro da agenzia non c’è più, ora che sono ufficialmente una copywriter libera e posso dedicarmi solo ai miei clienti, in questi primi giorni di marzo ho avuto tempo per fare mille cose che non facevo da mesi. Ho guardato una lezione in e-Learning sul visuale storytelling, ho riscritto i contenuti per il mio sito (e vi racconterò un’altra volta il perché), mi sto preparando psicologicamente al nuovo corso di formazione che frequenterò con Pennamontata, Copy42, ho giocato molto con mio figlio e ho realizzato la newsletter, un progetto che avevo nel cassetto della scrivania da quasi un anno.
La newsletter di copywriter4you è la seconda novità di questo cambiamento di marzo. Arriva in punta di piedi e con molta emozione. Avevo già in mente cosa scrivere e come, ma forse non era il momento giusto. Ora che quel momento è arrivato mi sento eccitata e coinvolta in questo nuovo progetto e non vedo l’ora di inviare la prima mail ai contatti che mi leggeranno.
Sarà una newsletter dedicata a delle pillole della mia vita da copy, in cui ogni mese cresco e imparo grazie alle esperienze di lavoro. Racconterò con un breve testo che ho cosa imparato dal mese precedente scegliendo solo una parola come punto di riferimento dell’esperienza vissuta. Condividere con voi che cosa mi ha lasciato un mese è l’unico regalo che posso farvi oggi, so che saprete apprezzarlo perché se mi leggete siete un po’ come me, sensibili e pieni di cuore per il mondo freelance.
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