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Due esempi di Insight Communication che amo

[Questo post ha una lunga premessa che parla di formazione, ma leggila perché aiuta a capire perché oggi parlo di Insign Communication.]

Una premessa: formarsi per studiare nuovi concetti, come l’insight

Amo fare formazione ma da un paio di mesi mi sono fermata. Ho guardato dentro di me e ho accettato questo periodo di stop. Voglio avere il tempo di studiare e dedicare a un corso tutta l’attenzione che merita.
Non mi sono mai fermata con lo studio ma dal 2016 ho iniziato un percorso più intenso, fatto di scadenze e impegni da portare avanti con metodo. Ho trascorso molte ore della giornata a studiare. Riuscivo a organizzarmi bene e durante la settimana suddividevo la giornata tra i contenuti da scrivere per i clienti e lo studio. Mi ritagliavo il tempo per la formazione dopo le 17 di ogni giorno e riuscivo bene a organizzarmi, anche grazie alla collaborazione di mio marito che mi lasciava sola in casa e portava fuori Francesco per farmi avere silenzio.

I corsi di formazione per copywriter che ho seguito in questi anni

Ho ripreso il mio percorso da studente nel 2016, dopo aver seguito nel 2015 un corso per redattori web e copywriter con Scrittura.org. Mi sono fermata con la formazione giusto il tempo di restare incinta e partorire, per poi ricominciare con le giuste forze. Ho acquistato il corso di Ninja Academy in Corporate Storytelling con Andrea Fontana e Daniele Orzati. Grazie a loro ho scoperto un mondo di parole e immagini, un mondo più bello di quanto avessi  sperato.

Ho proseguito con il corso di SEO completo di Studio Samo, tenuto da Jacoco Matteuzzi, e poi sono entrata nel vortice di Copy42, i corsi organizzati da Pennamontata su copywriting e content marketing.
A quei tempi, nel 2017 c’era un unico corso di copy42, l’attuale copy42 WEB. Con lezioni approfondite e professori tra i più bravi di Italia, ho trascorso i weekend a fare compiti a casa per consegnare le esercitazioni da far correggere ai docenti. È stato bellissimo, intenso e illuminante.

Per questo nel 2018 ho proseguito il percorso e ho acquistato Copy42 ADV, più tosto e mirato alla scrittura pubblicitaria tradizionale, più impegnativo perché dopo poco averlo comprato ho saputo di essere incinta.
Non aver goduto di lezioni ed esercitazioni come avrei voluto mi ha fatto riflettere sul perché dovevo fare una pausa dalla formazione. Dovevo riposare, prendere del tempo dai percorsi di studio così impegnativi. Dovevo pensare al parto, poi alla nascita di Davide e alla conoscenza del suo mondo.
Sarei tornata in pista nel 2019, dopo essermi assestata un po’.
Ho accettato la sconfitta con un po’ di magone, ho continuato a lavorare a ritmi sfrenati per consolarmi da questa mancanza; ho letto tanti manuali per mantenere il ritmo.

copy strategy e insight communication Perché parlo di formazione in questo post che dovrebbe mostrare degli esempi di Insign Communication? Com’è legato il tema? Se ho fatto questa lunga premessa prima di parlare di insight communication c’è un motivo. Di solito amo andare dritta al punto ma a questa introduzione ci tenevo, perché quando penso all’insight communication ricordo la lezione di Pietro Bonada (e l’esercitazione) durante Copy42 ADV. Tra le mie preferite, ora che parlo mi sembra di essere ancora carica di emozioni contrastanti, indecisa e pronta a confrontarmi con la mia amica Giulia sul concetto di Insight.

Ciao Giuli, tu come sei messa con la lezione di Bonada? Mi sto chiedendo tante cose: avrò capito bene? Perché é così importante studiare il concetto di insight? Come imposterai l’esercitazione?

Un fiume di domande per la povera Giulia, che mi sopporta quando sono confusa.
Divagazione a parte, quello che mi preme sottolineare è che la formazione per un copywriter è importante perché aiuta a crescere come professionista, ti spinge ad approfondire tematiche che ti appassionano, a metterti in discussione. E ti apre tanti cassettini della mente, come per gli Insight. Tra i diversi spunti che ho ricevuto durante copy42 ADV quello sull’insight communication è tra i più interessanti.

Tu sai che cosa sono vero? Te lo spiego in poche righe.

L’insight communication: perché è così importante nel copywriting

Il concetto di insight è legato allo psicologo Köhler. Durante diversi esperimenti sugli scimpanzé si rende conto che alcune capacità nascevano più dalle loro intuizioni rispetto all’esperienza. Per il ricercatore, infatti, non tutte le azioni degli scimpanzé sono il frutto di conoscenza ed errori ma nascono da elementi del campo percettivo cognitivo, provenienti da illuminazioni  personali, che chiama proprio insight.

L’insight quindi è una visione, una risonanza. È un’intuizione che avvicina alla testa e al cuore del pubblico. È quello che si crea dietro le quinte. Vedo un insight come una scintilla che porta un qualcosa in più alla copy strategy. È ciò che aiuta a entrare dentro le persone a cui è indirizzato il prodotto.
Per questo motivo è importante in una strategia pubblicitaria e lo è ancora di più per un copywriter. Se poi al concetto di insight si lega quello dello storytelling è ancora più bello capire quanto la strategia nel copywriting debba essere orientata al consumatore, per ascoltarlo, avvicinarlo, farlo entrare nel mondo del brand.

Due esempi di Insight communication che mi piacciono

Si possono fare tanti esempi di insight communication ma due mi piacciono più di altri. Prometto di parlarne ancora, con degli esempi più recenti, per divertirci insieme a scoprire quanto sono belle queste illuminazioni strategiche.

Il primo esempio che mi viene in mente riguarda il brand Dove. In una sua campagna famosa, Dove fa parlare donne comuni per lanciare un messaggio: invita le donne ad amarsi per quello che sono, porta nelle case il concetto del “sei più bella di quanto credi o di come ti vedi”.

Altro esempio di Insight communication che mi piace un sacco è lo spot di Natale 2017 di Apple. La Apple fa sempre scuola quando si tratta di campagne pubblicitarie ma questa mi è rimasta impressa più di altre, anche se un po’ datata. Lo spot racconta di come l’amore sia un attimo, estrapola il concetto della serendipità, in cui tutto va lasciato al caso. Ma non solo. Parla di magia, senso di condivisione, solidarietà e assenza di pregiudizi verso chi non si conosce.

Il racconto dei due sconosciuti che si incontrano termina con “move someone in this holiday” e quale giorno migliore se non questo? In più, tema sempre attuale, la campagna richiama il concetto di fratellanza e unione, all’avvicinarsi a chi non si conosce con più intimità e solidarietà.  È in linea con la festa di natale, avvicina i cuori sensibili, emoziona.

Come avrai capito l’argomento mi affascina e voglio parlare ancora di insight communication. Prometto di farlo presto!

Mi chiamo Eleonora Usai e sono una copywriter freelance. Vivo di parole e libri, pasticcio su moleskine e planner ogni attimo di vita. E scrivo per sorridere.

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