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Amo la danza e l'ho sempre amata. L'ho conosciuta per caso quando avevo 9 anni ed è stato amore a prima vista. È bastato sedermi in una panca ad aspettare il mio turno tra aspiranti baby ballerini come me.  È bastato sentirmi meno brava, meno portata, troppo timida, troppo tutto o poco tutto. Tutto quello che ricordo di quel periodo è bastato per farmi scorrere nel sangue il ballo latino americano e lasciarlo mescolare insieme alla me di tutti questi anni. Anche se poi non ho potuto continuare a ballare. Anche se poi "perdere" il mio ballerino è stato il primo grande dolore della vita.

In questo periodo ricevo tante richieste di aiuto. Nascono come consigli, ma nascondono una voglia di rinascita. Sono tutte di mamme blogger, aspiranti blogger di successo. Da quando sono diventata mamma ho capito di quanto questo mondo sia destabilizzante e porti spesso insoddisfazione. Il non sentirsi realizzate, il volere di più, la speranza di un cambiamento che faccia sentire una mamma migliore e appagata le spinge a reinventarsi, a volere fare della professione del blogger un lavoro a tutti gli effetti.

Anche il copywriter freelance paga le tasse. Inizio il post rimarcando questo concetto perché c'è chi lo dimentica. La mia non è polemica né ironia, ma ho voglia di raccontare da dove nasce un preventivo o una collaborazione di lavoro partendo da questo pensiero. Come libero professionista sono in regime forfettario (che ha sostituito il vecchio regime dei minimi) e ho un'agevolazione sul pagamento dell'iva allo stato. L'agevolazione che ricevo in questo periodo significa che pago meno tasse, ma non che posso lavorare gratis o fare sconti come al supermercato.