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Anche il copywriter freelance paga le tasse. Inizio il post rimarcando questo concetto perché c'è chi lo dimentica. La mia non è polemica né ironia, ma ho voglia di raccontare da dove nasce un preventivo o una collaborazione di lavoro partendo da questo pensiero. Come libero professionista sono in regime forfettario (che ha sostituito il vecchio regime dei minimi) e ho un'agevolazione sul pagamento dell'iva allo stato. L'agevolazione che ricevo in questo periodo significa che pago meno tasse, ma non che posso lavorare gratis o fare sconti come al supermercato.

Hai presente quando ti commissionano un lavoro e poi non lo senti più tuo? Ti sei innamorata del progetto e hai deciso di collaborare con un nuovo cliente per questo motivo, ma il rapporto di lavoro non è andato come pensavi. Gli articoli non sono più tuoi, i contenuti non hanno la tua penna. La tua frustrazione di professionista non dipende né da una mania di grandezza né dalla voglia di esibizionismo. Il contenuto non è più tuo perché è stato stravolto in tutto per tutto. È il caso di una spersonalizzazione del contenuto del copywriter.

Lo scorso agosto ero freelance e mamma alle prime armi. Oggi a distanza di un anno lo sono ancora ma Francesco non ha più un mese e mezzo come nel 2015 e la mia estate è nettamente diversa. Non amo fare i bilanci di stagione e non sono una donna da buoni propositi. Li ho puntualmente ogni giorno ma la mia lista subisce sempre cambiamenti radicali.

L’altro giorno ho ricevuto un messaggio in posta da una ragazza che mi segue. Questa la sua richiesta:

Ciao Eleonora. Mi chiamo Francesca e sono un'aspirante copywriter. Ho scoperto la tua pagina da qualche giorno..Inutile dire che leggerti è molto interessante per chi, come me, è alle prime armi. Ultimamente stavo pensando di aprire una pagina Facebook anche io. Posso chiederti se, secondo la tua esperienza, è uno strumento utile per trovare qualche contatto lavorativo?

Dopo aver parlato dell’importanza di dare un’anima al proprio blog mi sembra giusto parlare del carattere del blogger, quel tratto distintivo che contrassegna la tua penna rispetto a quella di un’altra. Da qualche mese ho iniziato una collaborazione come mamma blogger per maternita.it. Ho sempre diviso il mio lavoro di copywriter da quello di blogger e spesso mi sono chiesta quale dei due mi piacesse di più. Ho da sempre preferito la mia passione per la scrittura pubblicitaria e da quando ho capito che nella vita volevo specializzarmi nel settore del content marketing, e diventare una copy di successo (giusto per pensare un po’ in grande), non ho mai avuto dubbi sul mio percorso professionale.

Mi reputo una persona fortunata perché la maggior parte delle volte ho a che fare con clienti ideali. Lavorare con serenità accende la creatività di un copywriter e lo aiuta a dare sempre il massimo. Per questo mi impegno ad improntare un primo approccio con il cliente che mi aiuti nell'organizzazione del lavoro e che mi permetta di avere a che fare con clienti soddisfatti del mio operato, con cui posso chiacchierare amichevolmente e instaurare un rapporto di stima reciproca.

Ctrl+f è nato durante una chat di Facebook scherzosa. La mia battuta "ma perché non apriamo una web agency?"  è stata colta al volo e le due amiche colleghe con cui collaboro da mesi hanno seguito il mio entusiasmo come se stessi proponendo una pizzata improvvisa. Dalla chiacchierata a mettere in piedi un progetto vero e proprio è bastato poco. Ci siamo ritrovare in un tunnel di passione e voglia di fare che dopo 4 mesi ha portato a ctrl+f, la nostra web agency.

Da quando sono piccola ho sempre vissuto il periodo della vendemmia come un momento per festeggiare in famiglia. Ogni anno questa tradizione ha impegnato le nostre menti, per motivi differenti che ci hanno comunque legato l’uno all’altro. Gli esperti di vino e vigneti “ascoltavano” il tempo per scegliere il momento propizio per vendemmiare, i meno bravi sulla conoscenza di zuccherina e vite pensavano alla festa di fine vendemmia.